Attivista, Consigliere Comunale e Presidente Commissione Sicurezza al Comune di Milano, responsabile dei diritti del Pd milanese e operatore di Milano CheckPoint, Michele Albiani ha ieri rivelato con profondo dolore di aver dovuto denunciare per stalking un uomo, dopo aver vissuto anni da incubo, in silenzio, senza averne mai pubblicamente parlato.
“Ne sono a conoscenza solo poche persone, per volere mio, in attesa della sentenza. Purtroppo questa storia è finita nelle mani di un giornalista che ha deciso di farne un pezzo che deve ancora uscire. Ma preferisco anticiparlo, raccontandolo qui, perché voglio che lo sappiate direttamente da me. Perché si parla della mia vita, cui a qualcuno non frega nulla”.
Il pezzo in questione è andato on line questa mattina su MilanoToday, a firma Stefano Pagliarini. Sul proprio profilo Instagram Michele, in lacrime e visibilmente provato, ha raccontato quanto accaduto con un lungo video.
“Durante il 2021, il 2022 e qualcosina anche nel 2023 ho avuto uno stalker che mi ha perseguitato. È stata un’esperienza terrificante, ha messo a rischio la mia vita, la mia salute mentale, il mio lavoro in politica, in consiglio e anche fuori, la mia famiglia. È iniziato con i messaggi social, io l’ho diffidato di continuare a contattarmi. E la questione si è spostata su Grindr, con account fake ha iniziato a scrivermi cose diffamanti, facendo insinuazioni sul mio stato sierologico e di altre persone vicine a me. Altre accuse varie, poi quando ho annunciato che mi sarei candidato ha continuato”.
E a quel punto Albiani ha contattato un avvocato. In piena campagna elettorale lo stalker ha continuato a perseguitarlo, e così è stato anche dopo l’elezione. “Mi scriveva, mi chiamava e mi insultava. Si trovava sempre nelle vicinanze di casa mia, a meno di un km”. Inevitabile la denuncia, depositata in procura dopo 20 giorni passati a ricostruire quanto avvenuto. Tre settimane in cui Albiani ha dovuto rivivere tutto, rileggere i mille messaggi, da lui screenshottati. “A fine novembre del 2021 ho depositato la denuncia, segnando anche tutte le persone informate sui fatti che potevano testimoniare. Parecchie, fortunatamente. Persone contattate da lui, sia telefonicamente che via messaggio, in cui mi diffamava. Diceva che avesse milioni di euro a disposizione per distruggermi, che avrebbe reso un inferno la mia vita da consigliere.”
Nel momento in cui lo stalker ha saputo di essere finito sotto indagine è scomparso per mesi, per poi riapparire a fine 2022 in quanto indagato ufficialmente. L’udienza preliminare è stata lo scorso 17 maggio, giornata internazionale contro l’omobitransfobia, mentre la prossima udienza si terrà questo mese di maggio. “Io non volevo parlarne in maniera pubblica fino alla fine della vicenda giudiziaria, con una sentenza in mano. Questa storia ha rovinato gli ultimi 3 anni della mia vita, in maniera profonda, continua, non so come sia finita tra le mani di questo giornalista che ha decio di farla uscire. Liberissimo lui e liberissimo io di gestire la mia vita nel modo che ritengo più opportuno, difenderla nella sua identità. Spero capirete e che possa essere utile a chi magari vive o ha vissuto esperienze di stalking. Non siete solə”.
Milano Today ha fatto anche il nome del presunto stalker di Albiani, Samuele Vegna, 28 anni, ex militante fra le fila democratiche, attivista per i diritti LGBTQIA e in passato vittima di un pestaggio omofobo. Ne scrivemmo anche noi, nel 2018 e nel 2020. Milano Today ha pubblicato alcuni messaggi che Vegna avrebbe inviato ad Albiani, presenti all’interno della denuncia.
“Fate pena e schifo”; “Buon Hiv”; “Soccomberai come soccombono i peggiori cancri”.
Un incubo che il consigliere ha vissuto nel proprio privato, fino ad oggi.
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