Quando abbiamo consegnato il pianeta ai nostri abusi? Al Fuori Salone il bosco strambo di Second Life

Gli alberi abbattuti dal violento nubifragio dell'estate 2023 mutuati in 10 totem, tra funzione e decorazione: il progetto di Nicoletta Gatti per il Comune di Milano.

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Second Life Comune di Milano
Second Life Comune di Milano
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Sono iniziati a Milano il Salone del Mobile e il FuoriSalone 2024. In questi giorni trascorsi tra anteprime stampa e anticipazioni, ho avuto modo di visitare l’installazione Second Life, in piazza San Fedele, proprio alle spalle di Palazzo Marino. Il progetto è di natura pubblica, curato da Nicoletta Gatti, supportato dal Comune di Milano, che ha messo a bando i tronchi degli alberi abbattuti dalla tempesta dell’estate ’23, per consegnarli all’ingegno di dieci creativə che hanno dato vita a Second Life: 10 alberi per 10 totem d’autore.

Impossibile per lə Milanesi dimenticare il nubifragio che alle 4 del mattino del 25 Luglio 2023 scagliò su Milano raffiche di vento oltre i cento chilometri l’ora e 40 millimetri d’acqua in un’ora (quanta ne cade in un mese). La città si svegliò con la pelle coperta di ferite: migliaia di alberi a terra, piante plurisecolari spezzate in pochi secondi, parchi e viali deturpati, decine di specie animali traumatizzate nel proprio ecosistema (e poi reti elettriche di tram e filobus divelte, tetti scoperchiati, automobili distrutte, scuole inagibili).

Second Life - le opere di Giulio Iacchetti e Nicoletta Gatti
Second Life – le opere di Giulio Iacchetti e Nicoletta Gatti

Nelle settimane e nei mesi successivi moltə di noi hanno dovuto accettare l’irrimediabilità della morte di quelle vite che tingevano di ossigeno, colori e clorofilla il profilo di alcuni luoghi simbolo della città, oggi spogli e marchiati dalle cicatrici di quella tempesta di traumi. E moltə di noi – sicuramente io – ci siamo chiestə che fine avrebbero fatto quei tronchi abbattuti dalla furia del pianeta. “Anche io me lo sono chiesto immediatamente, e ho contattato il Comune… naturalmente non era possibile prenderli senza un bando, trattandosi di bene pubblico” mi spiega Nicoletta Gatti, designer che ha coordinato Secondo Life e che fa parte della lista delleə 10 creativə che hanno trasformato 10 tronchi in 10 totem.

Second Life - Fuori Salone
Second Life – Fuori Salone: I nomi dellə creativə coinvoltə in Secondo Life: Alessandra Baldereschi, Elena Salmistraro, Federico Peri, Francesco Meda, Giulio Iacchetti, Marco Piva, Mario Trimarchi, Nicoletta Gatti, StudioPepe e Zanellato/Bortotto

All’indomani dell’infausto nubifragio, il Comune di Milano ha indetto una raccolta fondi per contribuire a ripiantare gli oltre cinquemila alberi spazzati quella notte. E anche i totem di Second Life saranno presto battuti all’asta da Christie’s e foraggeranno nuove piantumazioni.

Le creazioni lignee qui in Piazza San Fedele generano un piccolo e strambo bosco di memoria e speranza, una selva più o meno ordinata di identità multiformi, libere, disinibite, a tratti utopiche: omaggio umano alla propria resilienza – attitudine che lə Milanesi sentono assai propria – ma anche a quella seconda possibilità che possiamo dare al nostro rapporto con il pianeta. E a noi stessə.

I totem pungolano il visitatore a riflettere sull’accelerazione del cambiamento climatico, macro tema ormai urgente, si spera irrinunciabile, per il design di prodotti industriali. Tuttavia l’imprevedibilità dei cambiamenti in atto inducono anche a riconsiderare il legame tra individuo, città e ambiente naturale. Milano, come poche altre città italiane, ha nel verde cittadino un architrave essenziale della propria conformazione urbana e sociale. Si pensi ai suoi numerosi ed estesi parchi, ai cortili traboccanti di vegetazione, ma anche ai molti spazi di verde pubblico, meticolosamente curato e anche ampliato dalle ultime giunte di centro-sinistra, nelle brutali periferie che cingono la circonvallazione più esterna.

Second Life - Giulio Iacchetti
Second Life – Giulio Iacchetti

A creativə e designer protagonistə del progetto è stato donato un testo di ispirazione. E così dai versi di Cecco Angiolieri, Zanellato/Bortotto hanno scolpito certi blocchi/ceppi da ardere, cubotti pronti ad appicciarsi, qualcuno già bruciacchiato, esamini eppure bellissimi e – forse perché siamo in clima Salone – così intrinsecamente decorativi. C’è “Come affrontare una tempesta” di Lelli Mami / Di Pinto che ci riporta ai quattro elementi, pilastri costitutivi dell’ambiente naturale che qui assumono texture fantasmogoriche e divertite. Con “Fattoafette”, Francesco Meda ha sezionato un tronco di cedro per ergere un asse di piani snodati incernierati al centro come una corolla di petali in prospettiva. Trimarchi con “Sempreverde” ha ricavato un vaso traboccante di lacrime e pioggia che nutrono una foglia di quercia: un tuffo al contrario, verso il cielo. Baldareschi con “La memoria dell’albero” ha creato nel cuore del tronco due scene multilivello che riecheggiano la storia della pianta e che assumono la giocosa sembianza di due quinte di un teatro per marionette (o forse è ciò che vede il mio io, ma non siamo qui anche per questo?). Salmistraro con “Gastone e il pesce mutante” tinge la propria narrazione con la ciclicità goffa e mostruosa della vita, ed ecco un grande pesce con l’uomo in bocca, simpatico e un po’ spaventoso. Federico Peri nel suo “Inciso” segna sulla pelle del legno un’astrazione di passaggio netto dal naturale all’artefatto, un bluff compiaciuto, una dichiarazione d’amore alla texture plasmabile del legno. Giulio Iacchetti con “DiUnoDue” celebra la gratitudine: dal tronco, con pochi colpi d’ascia, ricava due memorabili sedute, omaggio alla funzione come primaria vocazione del design. Marco Piva con “Ancora vivo” scolpisce uno slancio dalla vitalità futurista, un taglio rosso/nero dinamico, passaggio misterioso verso l’imperscrutabile, che in superficie conserva i dettagli della materia lignea: venature, linee, solchi.  Infine Nicoletta Gatti, che ha voluto adagiare sul suo totem un primate assorto in una posa di riflessione: omaggio a quel punto di congiunzione tra differenti speci, che tanto dovrebbe indurci a riflettere su quale sia il momento in cui – per dirla con Lévi-Strauss – siamo rimasti “ciechi a questa proprietà comune” e abbiamo “dato campo libero a tutti gli abusi“.

 

«Si è cominciato con il separare l’uomo dalla natura, e con il costituirlo a regno sovrano; si è così creduto di cancellare il suo carattere più inconfutabile ovverosia che egli è in primo luogo un essere vivente. E, rimanendo ciechi a questa proprietà comune, si è dato campo libero a tutti gli abusi».

Claude Lévi-Strauss – Antropologia Strutturale 2 (1973)

Second Life - Alessandra Baldareschi
Second Life – Alessandra Baldareschi

 

Second Life - Federico Peri
Second Life – Federico Peri

 

Second Life - Elena Salmistraro
Second Life – Elena Salmistraro

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