Ncuti Gatwa è fresco di coming out: lo scorso giugno l’attore – star di Sex Education e di recente tra i Ken di Barbie – si era messo a nudo sulla propria sessualità in un’intervista su British Vogue, dichiarando di aver sempre voluto tenere privato il suo orientamento sessuale e di voler prendersi i suoi tempi.
Oggi Gatwa torna a parlarne, facendoci capire di essere parte del mondo LGBTQIA+ nella maniera più naturale e spontanea: “Ricordo quando ero al Manchester Pride, marciavo tra le strade con i ragazzi, muovevo il culo, finché non ho visto questa donna che assomigliava tanto a mia zia” racconta a Elle UK “Ci tenevamo per mano, e mi disse: Non so perché sono qui, ma ci sono. Le ho detto: Tesoro, non hai bisogno di saperlo. Non hai assolutamente bisogno di saperlo. Sei qui. Sii fiera di chi sei”
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Nell’intervista Gatwa dichiara di non aver mai incontrato fino ad allora una persona queer come lui e come l’incontro l’abbia fatto sentire meno solo: “Non avevo mai incontrato un’altra persona queer del Rwanda prima. Pensavo di essere l’unico al mondo”
Presto Gatwa sarà il nuovo Doctor Who, o meglio il primo Doctor Who gay e nero nella storia della televisione. Scelta che non ha reso felici i soliti ‘puristi’, troppo incazz*ti di non vedere sempre le stesse facce sullo schermo anche nel 2023. Ma la risposta dell’attore è chiara: “Che abbiamo intenzione di fare? Raccontare le solite storie, con le stesse persone per l’eternità? Queste persone con questa mente chiusa – aprite un libro, guardate fuori al finestra, e andate a fare in culo”
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Tutto appena in tempo con la stagione finale di Sex Education (con tanto di ‘orgasmi da coro gospel’ nei nuovi poster promozionali), serie Netflix che l’ha consacrato nei panni di Eric, personaggio con cui lo stesso Gatwa riflette molto di sé e del suo percorso.
“Si trova in tutte queste intersezioni – essere gay, dell’Africa occidentale, religioso, tutte queste cose che non sono la norma nella sua scuola, che gli hanno dato così tante prospettive diverse e intuizioni sul mondo – e questo è il suo potere. Le persone queer sono degli outsider, ed è per questo che sono onnipotenti” dichiarava lo scorso Giugno a British Vogue.
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