Condannato a due anni di lavori forzati a seguito della sua condanna per omosessualità, Oscar Wilde scontò la pena nel carcere di Reading, costruito nel 1844 nel Berkshire, dal 1895 al 1897. Durante la detenzione nell’angusta cella, che all’epoca fece clamore perché il poeta e drammaturgo britannico era già assai noto, Wilde scrisse il celebre “De Profundis“, lettera-requisitoria rivolta a Bosie, come affettuosamente Wilde chiamava l’amato Alfred.
A oltre 120 anni da quella detenzione, il carcere di Reading, chiuso nel 2014, è finito sul mercato per volere dello stesso Ministero della Giustizia, che cerca pubblicamente acquirenti. Una possibilità che ha visto diversi divi inglesi scendere in campo, chiedendo la trasformazione della struttura in centro per le arti e la cultura. Il premio Oscar Judi Dench, Kenneth Branagh e Stephen Fry sono solo tre nomi celebri firmatari di questo appello, che vorrebbe evitare la nascita di un albergo di lusso nel carcere in cui Wilde venne ingiustamente imprigionato, solo perché omosessuale. “È di importanza vitale che il carcere di Reading, luogo che riveste grande valore culturale, venga utilizzato in modo da esprimere un tributo alla sua storia artistica“, ha precisato la Dench. “Sarebbe bello se, nel luogo in cui hanno sofferto l’autore de Il Ritratto di Dorian Gray e tanti altri, potesse fiorire l’arte“, ha insistito Fry.
Anche la comunità LGBT britannica, come riportato da LaRepubblica, si è mobilitata in favore del salvataggio del carcere di Reading, affinché possa diventare centro culturale internazionale, di pura memoria nei confronti di quell’omofobia di Stato che nel Regno Unito ha resistito fino agli anni ’60 del secolo scorso, con la depenalizzazione dell’omosessualità diventata realtà solo nel 1967.
Robert Byckland, minitro della giustizia, ha specificato che comunque vada l’edificio dovrà ‘rendere soldi ai contribuenti‘, con il Rabble Theatre, compagnia teatrale della regione, disposto ad acquistare la struttura, perché “mettere in scena le opere di Wilde nella prigione in cui era rinchiuso potrebbe essere un poetico atto di giustizia“.
Oscar Wilde morì a Parigi, nel 1900, povero e in quasi totale solitudine.
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