Nella Sala Stampa del Casinò di Sanremo questa mattina Giorgia, tra le favorite al Festival con “Parole dette male”, ha parlato con noi giornalisti. Ecco cosa ci ha raccontato.
Giorgia e le emozioni
Mi aspetto molte emozioni da questo Festival, le emozioni sono la cosa che più cerco nella vita. Il tempo ti toglie, ma anche ti dà, gli anni passano e man mano acquisiamo sempre più leggerezza, riusciamo a relativizzare di più. Certo l’emozione di quel palco c’è sempre, e anche se gli anni passano, le emozioni restano. Evviva.
Giorgia: come ho scelto di venire a Sanremo
La capacità persuasiva di Amadeus è notevole, non sapevo nulla del cast, io non ho chiesto nulla, ma lui mi ha fatto pensare a cose a cui non avevo pensato. Essere qui è un atto di vicinanza verso il pubblico, rimettersi in gioco. Questo palco è un pezzo della mia vita. A 50 anni, dopo gli anni di pandemia che abbiamo passato, io sono dovuta risorgere da un periodo di incertezze anche creative, e Sanremo è il posto ideale dove testare questo momento che sto vivendo. Amadeus è stato bravissimo, mi ha fatto fare riflessioni dal suo punto di vista e questo mi serviva.
Giorgia e la musica tra passato e futuro
Ho una nuova direzione artistica, sì ce l’ho. È stato difficile re-inventare una direzione musicale, c’ho lavorato due anni insieme a Big Fish che ha prodotto il disco, per ripercorrere le nostre origini.
“Parole dette male” è la canzone che ha la cifra sonora del disco, è un modo nuovo di fare una ballad… e nel mio caso c’è il dovere di fare le cose diverse da come avevo fatto. C’è una realtà musicale nuova e ho dovuto cercare e trovare il mio spazio, ma sono avvantaggiata: perché quello che va ora di moda è vicino al mio mondo di sempre. Ora si accetta molto di più quel mondo musicale che io in verità ho sempre frequentato. È un brano con un arrangiamento più black di un certo mio passato melodico, soprattutto quello degli inizi.
Quando venni nel 1995 con “Come saprei“, Pippo Baudo ne era entusiasta, ma io non ero molto cosciente, non capivo che quella canzone sarebbe arrivata così alle persone. Me ne sono resa conto soltanto dopo, come tante altre volte mi capita: non rendermi conto che le persone, i fatti e la vita ti guidano, e un po’ ti fanno fare cose senza che tu ne abbia sempre piena coscienza.
Ho il dovere di coerenza di raccontare un mio percorso emotivo. Ho cercato di trasferire questo messaggio: raccontare il vissuto semplice di un sentimento, uscire da un sentimento oscuro per rivolgere lo sguardo verso l’alto, per questo “Blu” è il nome dell’album, perché blu è il cielo di notte e le persone devono riprendere a guardare in alto. In un momento storico così, è difficile gestire così tanti sentimenti, e gli umani hanno lo sguardo in giù, invece io credo in uno sguardo verso l’alto. E sulla copertina del disco “Blu” c’è un’ispirazione legata alle costellazioni. Guardare verso l’alto, sì anche di notte.
“Parole dette male” non è una canzone nata per Alex Baroni, mentirei se dicessi così. Quando me l’hanno proposta, ho pensato fosse una bella grande canzone da cantare. Poi, entrando nel testo, quando vi ho messo le mani… beh è la mia vita, ma non direi che questa canzone sia per Alex.
Sono entrata all’Ariston e sono andata a vedere il piccolo camerino dietro al palco, dove stava sempre Baudo. È sempre bello rivedere quell’angolino. Pippo non l’ho ancora chiamato. Non l’ho chiamato per non disturbarlo. Lui vorrebbe essere qua, io lo so. Lo farò domani, domani lo chiamerò.
Giorgia ed Elisa
Elisa musicalmente è qualcosa che mi nutre. Abbiamo deciso di fare un regalo, è la nostra voglia di restituire, la celebrazione di un pezzetto della nostra vita al festival (Giorgia ed Elisa faranno un medley dei due successi del 2001 ‘Luce (tramonti a Nord Est)’ e ‘Di sole e d’azzurro’ ndr).
Giorgia e il tour nei teatri lirici
Ho sempre voluto tornare nei teatri lirici (per ora 12 tappe del suo Blu Live ndr), non pensavo avrebbero accettato. In Italia ci sono questi posti elevatissimi, teatri stupendi: mi piacerebbe creare l’atmosfera del club nel teatro lirico. Una cosa che mi piace molto è poter avere il pubblico vicino, una cosa bellissima del teatro. Poi un giorno magari torniamo nei palazzetti.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.