Heartstopper è lo show queer del momento: approdata su Netflix venerdì 22 Aprile, la serie tratta dall’amatissimo graphic novel di Alice Oseman, è un tenero e squisito ritratto dell’adolescenza queer che sta già conquistando i cuori del pubblico (ne ha parlato bene anche il nostro Federico Boni nella sua recensione). Lo show è anche l’occasione per una rappresentazione LGBTQIA+ autentica e libera dai soliti cliché del genere, come nel caso di Elle, irresistibile ragazza transgender interpretata dalla diciottenne Yasmin Finney.
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“È davvero, davvero super raro avere la storia di una ragazza trans che non abbia a che fare con disforia, depressione, o bullismo, ma solo l’aspetto positivo – come l’amicizia, la famiglia scelta, il trasferirsi da una scuola solo per ragazzi ad una scuola per ragazze” spiega Finney in un’intervista per Pink News “Si concentra sulla parte più naturale dell’essere trans, e sono così felice di essere quella rappresentazione positiva che abbiamo aspettato per anni”. Elle è quel raro caso di un personaggio trans dove essere trans non è l’unico tratto della sua personalità, ma al contrario, viene rappresentata con tutte le mille sfaccettature di qualunque ragazza diciottenne: “Non parla di una donna trans, ma di Elle” spiega Kizzy Edgell, attore non binary che interpreta Darcy: “Il fatto che sia trans è solo una parte di lei. Le è permesso essere felice, avere una crush, lamentarsi ed essere una teenager – può fare quello che le pare”.
Heartstopper è anche uno di quei rari casi dove i personaggi queer sono interpretati da attori e attrici queer anche nella vita reale. Uno step fondamentale pe rAlice Oseman e l’intero team di produttori che hanno cercato di rendere i personaggi il più autentici possibili, davanti e fuori lo schermo: “Ne sono immensamente felice” dice Finney “Il fatto che sono parte dell’universo di Oseman, rimanendo autenticamente me e apertamente trans, penso sia magnifico“. Per Finney e Edgell dei personaggi veri e liberi da qualunque stereotipo possono essere un grande punto di riferimento per il pubblico più giovane, contribuendo ad una narrazione felice e più rassicurante: “Non ho mai avuto una Elle quando crescevo, e penso valga anche per altri milioni di ragazzini in giro per il mondo. Penso che faccia bene avere questa rappresentazione, vedere te stess* rappresentato dai media quando sei così giovane può davvero aiutarti in futuro“.
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