La polizia del Cairo, in Egitto, ha arrestato 33 uomini sospettati di essere omosessuali prelevandoli direttamente da un hammam nel centro della città. Il numero degli arrestati, in realtà, non è ufficiale. Mentre alcune fonti, come l’Associated Press, parlano di 26 persone, l’AFP riferisce che si tratterebbe di 33 clienti della sauna. Secondo quanto riporta il quotidiano The Independent, una fonte anonima della polizia ha riferito che il proprietario dell’hammam è sospettato di affittare il suo locale agli omosessuali che vogliono incontrarsi. L’operazione è stata filmata da una giornalista e dalla sua troupe. Nelle immagini si vedono gli uomini costretti ad uscire dall’hammam senza che gli fosse consentito di rivestirsi. La donna, Mona Iraqi, ha poi commentato su Facebook che “nella prossima puntata vedremo tutti i dettagli di questa perversione collettiva, che si annida nel cuore della capitale insieme all’Aids”
La repressione contro i gay e gli atei
L’arresto è avvenuto domenica scorsa e fa parte di un giro di vite contro le comunità lgbt (con particolare riferimento agli uomini) che il governo egiziano sta operando negli ultimi mesi. Sebbene la legge egiziana non condanni esplicitamente l’omosessualità, la maggioranza del paese è composta da musulmani conservatori e la legge punisce la “depravazione” e “gli atti pubblici spudorati”. La repressione del governo si sta concentrando contro ogni forma di dissenso e colpisce, oltre agli omosessuali, anche gli atei. Lo scorso mese otto uomini sono stati condannati a tre anni di prigione per “istigazione alla depravazione” perché avevano partecipato a un matrimonio gay simbolico su una barca.
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