Ogni anno, da decenni, in occasione di Sant’Ambrogio la città di Milano esprime la propria gratitudine a chi dedica la propria vita al bene comune. L’Ambrogino d’Oro è il premio che va agli uomini e alle donne, alle associazioni e alle organizzazioni che hanno saputo dare un contributo speciale alla città. I premiati sono scelti dall’Ufficio di presidenza del consiglio comunale di Milano, con il sindaco che ha diritto di veto. La consegna avviene il 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio.
Quest’anno un nome su tutti tra i premiati del 2023 ha suscitato sconcerto, clamore. Quello di Andrea Baccan, 58enne “comico” noto anche semplicemente come Pucci, proposto dalla leghista Silvia Sardone. Negli ultimi anni Pucci ha infatti riempito le pagine dei quotidiani più per i propri scivoloni dialettici che per le proprie battute comiche.
Via Instagram ha più volte insultato Elly Schlein, segretaria del Pd, irridendola sul piano fisico ed estetico. “Alvaro Vitali e Pippo Franco insieme”, scrisse una volta pubblicando un primo piano della deputata Pd, per poi rilanciare con un “dentista e orecchie no?”, urlandole “ridicolaaaa“.
Nel 2022 il signor Pucci ha così fatto satira sui tamponi da Covid-19: “Abbiamo passato tutto l’anno scorso a farci i tamponi. Te lo infilavano in una narice, se erano stron*i anche nell’altra, se erano ancora più stron*i in bocca e se eri Zorzi nel culo”. Inevitabile lo sdegno del diretto interessato.
Nel 2010, all’Isola dei Famosi, l’allora opinionista Pucci litigò con Vladimir Luxuria e con Aldo Busi, gridando “Basta con quest’omofobia! L’Italia ha altri problemi, imparate a scendere dalla pianta!”.
13 anni dopo Pucci riceverà un premio per “aver saputo dare un contributo speciale alla città di Milano”. Quale, non è chiaro.
Riconoscimento che ha imbarazzato Michele Albiani, responsabile diritti per il PD Milano nonché consigliere comunale e Presidente Commissione Sicurezza. “L’Ambrogino d’Oro a Pucci è una gran porcata, punto. Lasciamo perdere poi il fatto che uno (io e pochi altri) rispetti le regole di riservatezza rispetto alle proprie candidature di alto rilievo, anche per tutelarle, per vedersele cassare. Sono senza parole (pronunciabili)”, ha scritto sui social Albiani, per poi aggiungere.
“Mi domando come nessuno abbia fatto i dovuti controlli prima di concedere il riconoscimento più alto della nostra città a Pucci. Le sue offese a donne, tra cui la nostra Segretaria Nazionale Schlein, e minoranze, come l’anno scorso nei confronti di Tommaso Zorzi, erano risapute e trovo vergognoso che nessuno abbia sollevato la questione e cassato questo scempio peggiore dei suoi sketch. Se sapessi fischiare con le dita parteciperei alla premiazione, ma me ne starò a casa il 7 dicembre. Un’altra prova che l’assegnazione delle benemerenze deve essere riformata. Come se non bastasse il fatto che ogni anno consiglieri violino il regolamento annunciando urbi et orbi le proprie candidature, che dovrebbero rimanere riservate, e che vengono comunque premiate”.
Il diretto interessato, Pucci, ha danzato su Instagram dinanzi alla notizia dell’Ambrogino d’Oro, dicendosi onorato, “per me che amo la mia città e che sempre la sosterrò, un premio culturale molto prestigioso. Grazie a colei che mi ha proposto e sostenuto, l’onorevole Silvia Sardone“. Quest’ultima ha festeggiato l’Ambrogino da lei proposto a Pucci, ricordando un virgolettato specifico del comico. Questo: “Cosa cambierei a Milano? Il Sindaco. Lo dico senza timore. Sono l’unico comico di destra, mi conoscono tutti sotto questo aspetto. L’ho sempre manifestato, anche quando era difficile farlo”.
Da parte del sindaco Beppe Sala, che ricordiamo aveva e ha diritto di veto, nessuna replica alle polemiche esplose on line. Per ora.
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