Il rapporto fra l’animazione televisiva e la TV italiana è da sempre complesso. Quando negli anni 80 ci fu il boom delle TV private si giunse ad un’importazione massiccia e incontrollata di serie animate. A fianco di serie giapponesi vecchie di pochi anni erano trasmesse serie americane prodotte a partire dagli anni 50, o viceversa. In tanta anarchia, che spesso affiancava serie prescolastiche a serie per adolescenti o adulti, era difficile orientarsi, l’unica cosa certa è che da quel marasma emersero soprattutto le serie giapponesi, formando una generazione di appassionati che avrebbe contribuito all’avvento dell’immaginario filonipponico di oggi. Meno fortuna ebbero le serie americane, vuoi per il taglio più infantile (ma negli USA vigevano regole molto severe al riguardo), vuoi per una certa banalità di fondo (visto che spesso erano ispirate a dei giocattoli).
Tuttavia ci furono delle eccezioni, e He-Man e i Dominatori dell’Universo della FILMATION è una di queste. Il suo impatto sulla generazione di bambini dei primi anni 80 è stata enorme (paragonabile, forse, solo a quella di Dragon Ball oggi). Si trattava di una serie animata che, sotto molti punti di vista, non aveva precedenti. Il pianeta Eternia, dove convivono tecnologia e magia, è costantemente minacciato dal malvagio Skeletor (che vuole conquistare il potere racchiuso nel castello di Grayskull), ma quando il principe Adam alza la sua spada magica gridando "Per il potere di Grayskull !" si trasforma in He-Man, l’uomo più forte dell’universo, e può sventare i piani delle forze del male. Questa in breve la storia, ma nella serie ci sono decine di altri personaggi,
tutti molto ben caratterizzati. Questi cartoni furono i primi a proporre tanti e tali personaggi seminudi con i muscoli in vista, in abiti camp (tra cui l’indimenticabile abito rosa del principe Adam) o tenute dal sapore leather. Al di là del fatto che si trattava di una celebrazione inedita del corpo maschile e – volendo essere maliziosi – anche dell’immaginario gay più colorato, prorompente e kitsch, c’è da dire che non mancavano spunti di riflessione per sensibilizzare a tematiche gay-friendly. Nonostante le apparenze le storie di He-Man promuovono la lotta al sessismo e al machismo, alla discriminazione di genere e all’intolleranza.
Ovviamente non si poteva parlare esplicitamente di gay e omosessualità, ma i sottointesi erano a dir poco palesi. Forse fu anche per questo che all’epoca le associazioni dei genitori americani tentarono più volte di boicottarla, senza riuscirci. Come buona parte dell’animazione seriale americana anche questa serie rischiava di non arrivare in DVD da noi, ma la Dolmen Video (già
famosa per il suo catalogo GLBT…Sarà un caso?) ha deciso di colmare questa lacuna editando la serie rimasterizzata in lussuosi cofanetti ricchi di contenuti speciali. A oggi ne sono usciti due, ma il loro successo fa ben sperare per l’edizione italiana dei successivi (compresi quelli dedicati a She-Ra, la sorella di He-Man). Peccato solo che oggi, per apprezzare un po’di animazione intelligente e gay-friendly, sia necessario rivolgersi alle produzioni di oltre vent’anni fa.
di Valeriano Elfodiluce
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