La promozione di un ambiente scolastico inclusivo e rispettoso della diversità dovrebbe rappresentare una pietra miliare nel progresso sociale: dalla scuola inizia infatti il percorso di un individuo in relazione con gli altri, ed è qui che un* bambin* può imparare pregiudizi e stereotipi, oppure realizzare che qualcosa – o qualcuno – di diverso da noi non rappresenta una minaccia.
Se da queste parti ogni tentativo si è concluso con un nulla di fatto, in Scozia la situazione è diametralmente diversa. La LGBT Charter for Education, iniziativa adottata da oltre 200 scuole secondarie e 40 scuole primarie del paese– complessivamente, il 65% degli istituti, con l’obiettivo di raggiungere il 70% quest’anno – incarna infatti proprio questo principio fondamentale.
Attraverso un ricco programma di educazione affettiva, scuole, college e università pubblici e privati che aderiscono diventano “campioni dell’inclusività LGBTQIA+“, adottando politiche specifiche, organizzando laboratori e lezioni che favoriscano l’espressione individuale.
Inoltre, il programma incoraggia la formazione di “gruppi di alleanza per l’orientamento sessuale e di genere“, che permettono ai giovani LGBTQIA+ – aderenti su base volontaria – di partecipare attivamente allo sviluppo di politiche scolastiche più inclusive, ma anche di supportarsi a vicenda e fare rete contro eventuali atteggiamenti intolleranti.
Sviluppata da LGBT Youth Scotland, organizzazione fondata nel 1989 e tra i gruppi di attivismo LGBTQIA+ più riconosciuti in Scozia, la Charter mira a creare spazi educativi che accolgono tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere tramite la collaborazione diretta con gli istituti di istruzione di ogni livello.
Nei 18 mesi necessari allo svolgimento del programma, l’ente – guidato da esperti formatori e volontari di LGBT Youth Scotland – adotta un approccio complesso e multidimensionale, focalizzato sulla creazione di ambienti sicuri e accoglienti dove ogni studente può sentirsi valorizzato e libero di esprimere sé stesso.
Il ruolo dell’associazione non si limita alla promozione dei diritti LGBTQIA+; essa interviene attivamente nella struttura educativa, collaborando con le istituzioni per integrare politiche inclusive e organizzare eventi educativi e di sensibilizzazione.
Il programma incoraggia infatti la celebrazione di dieci eventi annuali a tema LGBTQIA+, tra cui la Giornata nazionale del coming out e la Giornata della visibilità transgender, che non solo aumentano la consapevolezza ma anche consolidano l’importanza di queste occasioni come momenti di riflessione e celebrazione.
Con un investimento annuo modesto – tra le 800 e le 2000 sterline – le scuole accedono a formazione specifica, guide online e modelli per l’implementazione del programma. Un sondaggio anonimo tra gli alunni aiuta ulteriormente a valutare l’efficacia delle politiche adottate e a identificare aree di miglioramento, in particolare nella prevenzione del bullismo.
La Scozia si configura così come un baluardo di inclusività, opponendosi alle politiche anti-LGBTQIA+ più restrittive adottate dal governo centrale del Regno Unito, ma anche come esempio da seguire per combattere gli altissimi livelli di isolamento sociale tra l* giovani LGBTQIA+.
“Siamo impegnati a fare tutto il possibile per rendere la Scozia il posto migliore in cui crescere per i giovani LGBTQI+ – ha dichiarato al Telegraph un portavoce del governo scozzese – “Ciò include la collaborazione e i finanziamenti verso la LGBT Youth Scotland, con l’obiettivo realizzare una serie di progetti volti proprio a realizzare questo obiettivo, tra cui il programma LGBT Charter”.
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