Il 20 gennaio 2006 usciva nei cinema d’Italia I segreti di Brokeback Mountain, film spartiacque per la rappresentazione queer ad Hollywood. Il capolavoro di Ang Lee vinse 3 Oscar (Migliore regia, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior colonna sonora), con Jake Gyllenhaal e l’indimenticato Heath Ledger candidati. 16 anni dopo, il divo di Donnie Darko ha riflettuto sulla profonda esperienza vissuta sul set di Brokeback Mountain dalle pagine di Vanity Fair, ricordando con affetto l’ex compagno di set, scomparso nel 2008.
“La relazione tra me e Heath Ledger mentre giravamo questo film è stata basata su un profondo amore nei confronti di tante persone che sono protagoniste delle nostre vite. Un profondo rispetto nei confronti del loro amore e delle loro relazioni”.
La pellicola, che nessuno volle girare e/o interpretare per anni, fu un successo clamoroso. Costata 14 milioni di dollari ne incassò 178.062.759 in tutto il mondo, vincendo anche 4 Golden Globe, 4 Bafta, 3 Critics’ Choice Award, 2 Independent Spirit Award, 4 Satellite Award e il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
Tutti parlavano di Brokeback Mountain, con Ledger che prese seriamente tanto la lavorazione quanto le tematiche del film. “Si facevano numerosissime battute sul film“, ha ricordato Gyllenhaal. “E la devozione di Ledger nei confronti del progetto e dei due personaggi principali mi ha fatto capire quanto fosse devoto come attore e quanto entrambi fossimo devoti alla storia e al film“.
Gyllenhaal ha poi confessato quanto quel set, quell’alchimia, quelle riprese, siano state un qualcosa di unico nel corso della sua carriera. E quanto gli manchi tutto questo. “Abbiamo girato per tre settimane, preparavamo il caffè a tutti, poi facevamo una piccola colazione e a seguire camminavamo a lungo per andare al lavoro. È una tecnica di realizzazione che avrei voluto ritrovare altrove, in cui tutti ci siamo semplicemente stupiti e abbiamo vissuto insieme nello stesso spazio“.
Jake ha infine ricordato un momento speciale che ancora lo accompagna, ovvero l’incontro con un fan a una proiezione. “Heath e io eravamo a un Q&A a Los Angeles, e ricordo che siamo andati a cena mentre il film veniva proiettato. E ricordo che abbiamo scherzato nel backstage, e che siamo saliti sul palco in modo simpatico perché ci stavamo solo divertendo l’uno con l’altro. Ci siamo seduti, le luci si sono accese e un uomo si è alzato – il film era uscito da una settimana e mezza – e ha detto: ‘Voglio solo dire che è l’undicesima volta che vedo questo film e non riesco a smettere di guardarlo, e voglio solo ringraziarvi tutti per averlo fatto’. E ho pensato: ‘Wow, 11 volte in 10 giorni’
A dimostrazione dell’impatto che Brokeback Mountain ha avuto da subito, tanto che lo stesso Gyllenhaal ne è ancora oggi stupito: “Succede costantemente. Non riesco mai a esprimere l’orgoglio che provo verso questo film”.
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