Nella giornata di ieri Josh Hartnett ha rivelato di aver dovuto dire di no a Brokeback Mountain perché già contrattualmente impegnato con Black Dahlia di Brian De Palma, ma l’ex divo di Pearl Harbour è stato solo un dei tanti attori ad aver perso il treno di Ang Lee.
D’altronde la pellicola è rimasta tra i cassetti di Hollywood per un decennio, passando di mano in mano, di regista in regista. Se ne interessarono Gus Van Sant, Lee Daniels e Pedro Almodovar, prima di trovare concretezza dinanzi al regista de La Tigre e il Dragone, nel 2006 premio Oscar alla regia. Proprio il casting fu complicatissimo, perché diversi attori rifiutarono il ruolo dei due ‘cowboy omosessuali’.
Gus Van Sant avrebbe voluto Leonardo DiCaprio, Matt Damon o Brad Pitt, come rivelato nel 2018 a Indiewire, ma tutti e tre rigettarono la proposta. “Nessuno voleva farlo”. “Ci stavo lavorando, e sentivo che avevamo bisogno di un cast davvero forte, di un cast con attori famosi. Ma non stava funzionando. Chiesi ai soliti sospetti: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Matt Damon, Ryan Phillippe. Dissero tutti detto di no. Sì, tutti quei giovani signori rifiutarono il progetto, per vari motivi“.
DiCaprio e Phillippe avevano precedentemente già interpretato un personaggio omosessuale, rispettivamente in Poeti dall’Inferno e nella soap anni ’90 One Life To Live. Successivamente anche Mark Wahlberg rimbalzò il progetto, perché scioccato dalla sceneggiatura. “Ho incontrato Ang Lee, ho letto 15 pagine della sceneggiatura e ne sono rimasto spaventato“, confessò nel 2007 l’ex rapper e modello. “Era molto descrittiva, esplicita. Penso allo sputare sulla mano, prepararsi a fare quella cosa. Dissi ad Ang Lee, “Mi piaci, sei un uomo di talento, se vuoi approfondire…”. Per fortuna, lui non l’ha fatto… non mi sono precipitato a vedere Brokeback, non era per me… Ovviamente, è stato fatto con gusto – guarda come è stato accolto“.
Non a caso “I segreti di Brokeback Mountain” ha fatto la storia e cambiato la percezione di Hollywood nei confronti del cinema LGBT. C’è stato un prima e c’è stato un dopo, con Heath Ledger, poi deceduto nel 2008, e Jake Gyllenhaal coraggiosamente riusciti ad infrangere un muro di no che ha a lungo rischiato di non far mai vedere la luce ad un caposaldo della cinematografia del nuovo millennio. Per quanto l’immancabile quesito su come sarebbe stato Brokeback Mountain con altri attori protagonisti, torni ciclicamente a galla.
“Ci sono persone che mi hanno sfottuto o criticato per le battute che dico in quel film“, ha rivelato Gyllenhaal nel 2019. “Questa è una delle cose che ho amato di Heath. Non ha mai scherzato su Brokeback Mountain. Quando qualcuno faceva battutacce, lui tuonava: “No. Si tratta di una storia d’amore. Tutto qui, amico”. Pochi mesi fa Jake ha rivendicato la scelta fatta nel 2006 con il film di Ang Lee, sottolineando come “con Brokeback Mountain rompemmo lo stigma degli attori etero che interpretano ruoli gay”.