Piedicastello (Trento). Dopo 43 anni insieme William e Vittorio si sposeranno: “Questa cosa del matrimonio ci è sfuggita di mano, anzi ci è stata sottratta”, dicono ironicamente a Donatello Baldo che li ha intervistati per Il Dolomiti. Infatti a prepararsi all’evento non sono soltanto loro, tutto il borgo di Piedicastello è coinvolto: cerimonia in municipio al mattino e festa in piazza al pomeriggio. Parteciperanno anche i gruppi locali, gli alpini, varie associazioni.
“È una cosa bella – dice Vittorio – una specie di compartecipazione collettiva di tutta la comunità. Abbiamo allestito per una cinquantina di persone ma credo che ce ne saranno molte di più”.
William e Vittorio si sono conosciuti molto tempo fa, ne, 1973:“Ero uno scapestrato, di Lotta Continua, mi lavavo i capelli con il sapone di Marsiglia”, ricorda William. “Io invece ero un figo della madonna, mentre lui era un adolescente pieno di foruncoli” dice Vittorio. Si sono conosciuti nel mese di novembre: “era il giorno dei morti, William si propose di accompagnarmi a fare una gita. Siamo andati assieme a vedere la Danza Macabra a Pinzolo“.
Interviene William:“Quel giorno io mi ero già innamorato, ma lui non aveva capito niente. Quando mi chiese come poteva sdebitarsi per averlo accompagnato gli dissi di mandarmi un mazzo di rose rosse. Il mio numero di telefono lo scrissi a matita sulla sua 124 verde familiare. Da quel giorno non ci siamo più lasciati”. Parlando di com’è stata la loro vita insieme, dicono: “Siamo stati gentili con tutti, abbiamo vissuto bene e ci siamo fatti voler bene. Abbiamo vissuto alla luce del sole, senza nascondere mai nulla e a Trento non abbiamo mai avuto problemi”.
“Nei giorni dell’approvazione della legge Cirinnà era un continuo via vai”, ricorda William. “Tutti a commentare, tutti in attesa del voto del parlamento. Un quartiere intero che seguiva in diretta quel momento storico per i diritti civili nel nostro Paese (…) quando è stata approvata i nostri vicini hanno iniziato a farci le congratulazioni, le felicitazioni addirittura”. Tutti che volevano vederli finalmente sposati, dopo una vita insieme.
Dopo così tanti anni insieme l’unione civile non sarà solo una formalità? “Me ne accorgo solo adesso che non lo è – ammette Vittorio – non tanto per i miei sentimenti, ma per i sentimenti delle persone che sono felici per noi, sentimenti che mi emozionano tantissimo. Sono emozionato per l’emozione degli altri, per quella parola che tutti pronunciano quando ci incontrano: finalmente“.
“Ieri abbiamo ricevuto il primo regalo di nozze: una pianta. Hanno suonato al campanello, abbiamo aperto e con la pianta in mano c’erano la Vittoria, la Cesira e la Fernanda”, tre donne anziane di Piedicastello. Il viaggio di nozze sarà in Sicilia: un regalo della comunità.
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