Zeffirelli: “Il movimento gay mi ha sempre fatto schifo”

Dalla villa sull'Appia in cui vive, l'ottantaseienne regista fiorentino lancia invettive contro Veronica Lario, Antonio Di Pietro e il movimento lgbt: "I gay non sculettano, sono virilità creativa".

Zeffirelli: "Il movimento gay mi ha sempre fatto schifo" - zeffirelli bastaBASE - Gay.it
2 min. di lettura

In un’intervista rilasciata a "il Giornale", dopo una dura invettiva contro Veronica Lario, rea di non aver saputo (o voluto) fare la First Lady, al pari di Carla Bruni o Michelle Obama, e di non essere mai stata davvero accanto suo marito, salvo poi attaccarlo sui giornali, Franco Zeffirelli non risparmia critiche anche al movimento gay. Nel patio della villa sull’Appia che Silvio Berlusconi comprò e affidò a vita al regista fiorentino, risparmiandogli lo sfratto, il giornalista gli ricorda che una parte della comunità lgbt gli rimprovera di "avere dichiarato timidamente la sua omosessualità" e Zeffirelli risponde: «Mai piaciuto mettere in piazza le mie cose segrete. Il movimento gay mi ha sempre fatto schifo. L’omosessuale non è uno che sculetta e si trucca. È la Grecia, è Roma. È una virilità creativa». Un inno al gaysmo, continua l’intervistatore. «Non vorrei un mondo omosessuale. La donna ha una funzione importante. Ama più di chiunque. Ma la dedizione più forte la trovi nell’uomo. La donna è incostante».

Poi, racconta del suo passato da Don Giovanni, sia con le donne che con gli uomini: «Ho scopato un bel po’. Anche perché ero molto bellino. Con molte delle mie attuali amiche ho cominciato facendo porcherie. Ma la maggior parte delle mie amicizie sono state di amore greco con uomini». Tra i grandi amori, ricorda quello con Luchino Visconti, mentre a proposito della fede dichiara che non si può non essere credente:«Lo è anche chi non crede di esserlo. Il soprannaturale ha il sopravvento». In chiusura di intervista, poi, fa l’elogio di Gianfranco Fini che, a parere suo, rappresenterebbe «la parte positiva del fascismo. C’era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio». Antonio Di Pietro, invece, sarebbe «la vergogna dell’Italia. Un uomo di quart’ordine. Una barzelletta. La gente, io penso, si giudica da come parla. E lui parla come un venditore di montoni della Ciociaria».

Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.

© Riproduzione riservata.

Partecipa alla
discussione

Per inviare un commento devi essere registrato.

Trending

Cannes 2024, ecco i 17 film LGBTQIA+ in corsa per la Queer Palm - Block Pass - Gay.it

Cannes 2024, ecco i 17 film LGBTQIA+ in corsa per la Queer Palm

Cinema - Federico Boni 17.5.24
Nemo The Code significato e come è nata

Nemo, il magnifico testo non binario di “The Code” è nato così: ecco cosa racconta davvero

Musica - Mandalina Di Biase 13.5.24
Sara Drago

Sara Drago: “La realtà è piena di diversità, sarebbe bellissimo interpretare un uomo” – intervista

Cinema - Luca Diana 11.5.24
Il masturbatore nella versione standard LELO F1S V3

Recensione di LELO F1S™ V3: il masturbatore per persone pene-dotate che usa le onde sonore e l’intelligenza artificiale

Corpi - Gio Arcuri 10.4.24
L'Unione Europea è la patria dei diritti LGBTQ+, ma sai davvero come funziona? - unione europea gay it 03 - Gay.it

L’Unione Europea è la patria dei diritti LGBTQ+, ma sai davvero come funziona?

News - Lorenzo Ottanelli 8.5.24
Andrew Scott per Quinn (2024)

Andrew Scott presta la voce ad un’app di racconti erotici

Culture - Redazione Milano 16.5.24

Leggere fa bene

Silvio Berlusconi Vladimir Putin omosessualità psicologica

Tra Berlusconi e Putin “un legame di omosessualità psicologica”: Vladimir donò un cuore di capriolo a Silvio, che vomitò

News - Mandalina Di Biase 6.5.24
eredita berlusconi marta fascina unioni civili

Eredità Berlusconi, con l’unione civile Marta Fascina può restare ad Arcore ma Silvio voleva cancellare la legge Cirinnà

News - Redazione Milano 20.11.23