Vi sentite irresistibilmente attratti da quelle immagini un po’ vintage con decine di ragazzi in cerchio intorno al fuoco che se lo menano? Forse siete preoccupati dalle malattie sessualmente trasmissibili? O forse siete solo un po’ timidi?
In ogni caso, una serata di masturbazione, chiamato in inglese jack-off party, è meno difficile da trovare di quanto pensiate. Sin dai primi anni della epidemia di Hiv, quando i gay desideravano continuare a godere senza rischi dello stesso piacere di cui avevano goduto per anni nelle saune e nei clubs, si è sviluppata l’Età dell’Oro della Masturbazione Collettiva. E così venne fuori l’idea del Jack-off party…
In genere, una serata alla Centrale della Masturbazione si svolge così: entri in un ampio spazio e, se si tratta di un esercizio commerciale, paghi un biglietto di ingresso, fornisci un documento e firmi una liberatoria. Occorre attenersi a un codice nel vestiario, di solito obbligatorio, per entrare nel paradiso dei segaioli: devi spogliarti fino alle mutande o completamente nudo. Poi accedi a una grande stanza dove squadre di ragazzotti stanno martellando qualcosa di duro, che appartiene a loro stessi o a qualcun altro. Le regole di queste feste sono variabili, ma generalmente il contatto è limitato alla possibilità di toccare con le mani il corpo altrui. Strizzare i capezzoli va bene, accarezzare, baciare e ovviamente masturbarsi anche, ma il sesso orale o anale è assolutamente fuori dalle possibilità.
Credete sia noioso? Vi sbagliate. Un entusiasta esperto dell’arte masturbatoria assicura: «Ho sempre pensato che masturbarsi fosse una delle forme più intense di sesso in assoluto. So bene come regalarmi del piacere, e la sensazione della mano di un altro uomo sulla mia erezione è magnifica. Così quando ho cominciato a frequentare i jack-off party, non sentivo affatto di sacrificare qualcosa, perché essere circondato da altri uomini nudi, da sballo, che si smanettano, non è affatto un sacrificio».
Una della cose più intriganti dei jack-off party è la facilità con cui possono essere organizzati anche a casa vostra. Cosa serve? Spazio a sufficienza per sedersi o stendersi, superfici che possono sopportare qualche schizzo, un gruppo di amici arrapati, alcune scatole di fazzolettini, un posto per lavarsi e una quantità sufficiente di lubrificante di qualità.
Una volta che i ragazzi cominciano ad arrivare e a spogliarsi, non è necessario preoccuparsi di rompere il ghiaccio; tutto quello che serve è che qualcuno non timido e sufficientemente eccitato cominci a dare l’esempio. Avvicinare gli altri ai jack-off party intimidisce molto meno che in altre situazioni a sfondo sessuale. Se ospitate una festa di questo tipo, rilassatevi. Se invece siete stati invitati, state sicuri che potete davvero divertirvi un sacco anche nel caso in cui tutto ciò che farete è osservare altri ragazzi che giocano con loro stessi.
Ma qual è il segreto di un grande jack-off party? «Il lubrificante» dice un fan della masturbazione. Molti preferiscono quelle creme umide, che idratano e risultano scivolose, vellutate e perfette contro la carne turgida. In questo caso, anche quelli non a base d’acqua possono andar bene, dal momento che una delle cose belle dei jack-off party è che non servono i preservativi. Cosa che non significa, spiacente sottolinearlo, che la masturbazione reciproca sia completamente priva di rischi. Anche se ci vorrebbe una dose davvero sorprendente di sfiga per passarsi l’Hiv attraverso questa pratica, trasmettersi altre MST, come la clamidia, è meno difficile.
Ricordate che se usate del lubrificante grasso, le pulizie possono risultare più difficili. Magari potrete servirvi di qualche lenzuolo vecchio da spargere qua e là prima del party. I jack-off party riusciti non lasciano tracce, a parte un gruppo di maschi sorridenti e un mucchietto di Kleenex sporchi nel cestino.
di Simon Shephard – Gay.com UK