Dopo la carrellata di ieri delle posizioni dei candidati a sindaco delle principali città riguardo alle questioni lgbt, diamo un’occhiata alle liste per l’elezione dei consiglieri comunali e vediamo chi sono e per quali consigli corrono i candidati lgbt.
Al vivace dibattito in corso, infatti, si sono aggiunte le voci di numerosi candidati omosessuali che si sono fatti avanti anche per difendere e promuovere i diritti gay in ambito locale.
A Milano, sono candidati Rosaria Iardino, lesbica e sieropositiva visibile del Pd, Marco Volante, nell’Idv, e il radicale Tiziana Garlato.
Per questi candidati la presenza di gay visibili nelle Istituzioni, oltre che utile, è necessaria. “Instaurare dei rapporti seri e autentici con gli altri per poter esprimere in piena libertà ciò che penso e che sono riconoscendo così all’altro dignità d’interlocutore paritario. Questo è il tipo di rapporto che intendo instaurare con i cittadini milanesi”, spiega Yury Guaiana. Per Poirè un consigliere omosessuale visibile può dare il buon esempio: “sicuramente l’elezione di consiglieri omosessuali, lesbiche, transessuali, transgender, bisessuali potrebbe aiutare molte persone che vivono la loro omosessualità nella clandestinità ad avere più coraggio per il coming out”. E Luisa Bordiga lancia un appello al voto proprio sulla necessità della visibilità: “E’ arrivato il momento che le lesbiche, i gay, le persone transessuali e bisessuali, entrino nelle istituzioni in quanto omosessuali e non si impegnino solo attraverso la militanza nelle associazioni”.
E’ boom di candidati (Arci)gay a Bologna con Matteo Cavalieri e Deborah D’Amico, dello stesso partito, provano la scalata dei consigli di quartiere.
Ha buone possibilità di entrare in Consiglio comunale Grillini che nelle politiche specificatamente gay individua, tra le priorità “i servizi alla comunità Lgbt, dal consultorio all’assistenza legale all’attività culturale. In particolare a Bologna si può sperimentare la città gay friendly in tutte le sue strutture rilanciando il ‘certificato di Unione Affettiva’ e lo sportello contro le discriminazioni”. Potrebbe riottenete il titolo di consigliere anche Sergio Lo Giudice, già capogruppo del Pd a Bologna, che vorrebbe “valorizzare la ricca rete di esperienze e proposte messe in campo dalla comunità lgbt bolognese, a partire da Arcigay. Un progetto, poi, avviato nel 2008 ma interrotto per le disavventure amministrative della città, è quello di dare vita ad un organismo istituzionale di contrasto alle discriminazioni lgbt che copra quelle azioni che è bene siano svolte dalle istituzioni prima che dalle associazioni”.
Ma ci sono idee per promuovere le politiche gay anche nei consigli di quartiere. Matteo Cavalieri, del Pd, lavorerà per “un quartiere giovane, creativo, partecipato, inclusivo ed equo e per arricchire l’offerta culturale. Bisogna collaborare con le scuole per promuovere una programmazione condivisa sui temi del diritto allo studio, della lotta al bullismo e alle discriminazioni, attraverso un’educazione alla diversità. Infine vorrei impegnarmi per ripristinare e implementare l’azione dello sportello per i migranti all’interno degli uffici del quartiere”.
E spuntano candidature gay anche a Torino, con Luca Marsi che si presenta nelle file del Partito Socialista.
A Rovigo troviamo Adriano Romanelli, presidente di Politropia Arcigay di Rovigo e a Ragusa si presenta Morgana Gargiulo, già Miss Trans Sicilia 2010, che è la candidata del Pri trans al Comune. Sempre a Ragusa corrono per il consiglio comunalre Massimiliano Tumino nella lista di Sel, mentre nella lista “Insieme” si candida Roberta Giulia Mezzasalma, ex tenente dell’esercito diventata donna 15 anni fa ed eletta Miss Donna Sicilia lo scorso febbraio. Tra i candidati ai consigli di quartiere troviamo Andrea Furgiuele, segretario dei radicali del capoluogo campano e capolista per il Partito Democratico per la I Municipalità di Napoli, mentre a Trieste c’è Andrea Tamaro, volontario di Arcigay, candidato nella lista Giovani Consiglieri per Trieste Città Metropolitana, per le Circoscrizioni VII e V.
Il centro-destra, insieme a Stefano Guida candidato gay della Lega a Bologna, candida a Rimini Ciri Ceccarini, candidato in Futuro e Libertà perché “Fli è un partito aperto alle tematiche dei diritti civili e per diritti civili non intendo solo quelli dei gay, ma di un contesto generale, sia chiaro”.
di Stefano Bolognini
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