"La manifestazione nazionale "LiberaItalia" promossa da Arcigay è la migliore risposta ad una politica debole che sembra aver smarrito il suo dovere principale: quello di governare e di dare risposte concrete ai bisogni della gente. Sarà una grande manifestazione, non contro qualcuno, ma a utile a riaffermare i valori della libertà, della civile convivenza, del pluralismo per uno Stato che non ha vergogna a definirsi laico". E’quanto dichiara Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay in merito alla manifestazione nazionale indetta dall’associazione per il prossimo 15 marzo.
"Viviamo in un paese in cui esponenti politici e religiosi mettono continuamente in discussione questi principi. Se il cardinale Ruini e gli atei devoti come Ferrara o i catto-ex-comunisti alla Bondi un giorno attaccano la 194 e gli esponenti del Partito Democratico Tonini, Chiti, Binetti e l’ateo-dem D’Alema giudicano di poco o scarso interesse la dignità e l’uguaglianza delle persone LGBT a favore di un ben più ampio sentimento religioso dei cattolici "fai da te"- continua Mancuso in una nota -, noi vogliamo sollecitare un forte movimento positivo nel Paese. Non solo di difesa delle conquiste sociali e civili ma di promozione di una nuova stagione di riforme laiche e libertarie".
L’appello alla mobilitazine è rivolto sì, alla comunità LGBT italiana, ma allargato a tutti coloro che si rispecchiano nei valori della laicità. "Chiediamo al movimento delle donne, alle associazioni, gruppi, forze sociali, intellettuali, persone che condividono la necessità di un risveglio laico nel nostro paese -conclude Mancuso -, di aiutarci a costruire un grande appuntamento nazionale, che tragga la sua forza dalla pluralità e varietà delle iniziative ed idee presenti su tutto il territorio. Chiamiamo tutti i laici, credenti, agnostici, atei, che hanno a cuore la salvaguardia delle prerogative democratiche e civili, presenti nella Costituzione italiana, di unirsi a noi per dare voce alla stragrande maggioranza del popolo italiano, che non vuole tornare indietro ed essere governato da poteri terzi al di fuori dal nostro ordinamento repubblicano".
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