È stata trasmessa ieri a tutti i Municipi di Roma la Determinanziale dirigenziale con l’impegno dei fondi necessari per dare continuità alla presenza degli sportelli di ascolto e prima accoglienza per la comunità LGBTQIA+, nei Punti Unici di Accesso (PUA) della città. A darne notizia Marilena Grassadonia, Coordinatrice Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale.
“Il monitoraggio dell’attività svolta negli sportelli Lgbt+ già attivi in via sperimentale da qualche mese ha confermato la necessità di garantire un presidio diffuso su tutto il territorio”, ha precisato Grassadonia. Gli sportelli saranno operativi per il prossimo biennio nei vari PUA, secondo orari e modalità concordate tra Municipio e gestore incaricato del servizio.
“Si tratta di una iniziativa che conferma l’attenzione di Roma Capitale verso la comunità Lgbtqia+. Aprire gli sportelli in tutti i Municipi significa accorciare le distanze tra istituzioni e città* e occuparsi dei bisogni reali delle persone. Rendere Roma una vera Capitale dei diritti è una sfida che vede il sindaco Roberto Gualtieri e tutta l’Amministrazione impegnata con serietà e determinazione. Andremo avanti in questa direzione”, ha concluso Grassadonia.
“Ci fa molto piacere che il primo cittadino della capitale e Marilena Grassadonia, Coordinatrice Ufficio Diritti LGBT+, abbiano ascoltato le richieste delle associazioni e di chi ogni giorno lavora sul territorio per garantire un presidio che sappia occuparsi dei bisogni reali di persone spesso discriminate, vittime di abusi, violenze o impedimenti burocratici”, ha commentato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “Soltanto lavorando insieme – il Circolo Mario Mieli è capofila del progetto del Centro antidiscriminazione Care4Rainbow – è possibile intervenire sulle specifiche esigenze e problematiche delle persone LGBTQIA+ e garantire che le loro richieste siano ascoltate. L’impegno del Comune su questo fronte è un segnale importante per tutta la comunità e per le associazioni che si occupano da tempo di aiutare chi si trova in difficoltà”.
Lo scorso ottobre il Campidoglio ha presentato una bozza di offerta formativa di Roma Capitale per gli istituti scolastici della città. Un carnet di 190 proposte didattiche, una delle quali dal titolo “Ti presento Andrea – Viaggio nella comunità Lgbtqia+”, in grado di scatenare non poche polemiche, per quanto solo ipotesi agli albori. Presentata dal dipartimento Pari opportunità, sarebbe dedicato ai ragazzi di “Scuola secondaria di I grado – scuola secondaria di II grado e IeFP – famiglie di alunni/e partecipanti”, ovvero medie, superiori e istituti professionali, e famiglie degli alunni che volessero partecipare. Si tratterebbe di una serie di incontri da tenere nelle scuole e nelle sedi di associazioni LGBTQIA+, ovvero Famiglie Arcobaleno, Genderlens, Rete Genitori Rainbow, Gaynet Roma, Plus Roma, Circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli” e Gay Center, oltre a Croce rossa e Aics. Tre ore per una o due lezioni/laboratori al mese, con massimo 10 classi per volta. L’obiettivo sarebbe quello di “favorire la conoscenza di specifiche tematiche afferenti alla comunità“, nonché “prevenire eventuali discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale per creare una società pacifica basata sul rispetto e sulla dignità di ogni persona“.
Ipotesi che ha scatenato Pro Vita e Famiglia, durissima nei confronti del sindaco Gualtieri, accusato di aver fatto “sostanzialmente fatto tutto il possibile per appoggiare l’agenda Lgbt”.
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