LIVORNO – Si sono svolti ieri i funerali di Piero Ungheretti, il cui corpo era stato rinvenuto il primo maggio scorso a Biserta, in Tunisia, luogo nel quale si recava spesso per trascorrere periodi di vacanza. Visto che dall’appartamento erano stati asportati del denaro e un telefono cellulare le indagini si erano in un primo momento orientate verso la rapina; successivamente un 26enne è stato arrestato per l’omicidio e ha confessato di averlo ucciso per vendicarsi della promessa, sino ad allora non mantenuta, di aiutarlo ad emigrare in Italia.
Ungheretti, che era nato a Livorno il 25 febbraio 1947, sin dai primi anni ’70 era stato attivamente coinvolto nelle battaglie per i diritti civili promosse dal movimento radicale, prima ancora che diventasse partito politico, e fu tra i promotori del Fuori!, l’avanguardia del movimento omosessuale italiano. Si era laureato nel 1975 all’Università di Pisa e come ingegnere chimico aveva insegnato Chimica in varie scuole. Si era tuttavia progressivamente interessato sempre più alla conservazione e al restauro di opere d’arte, collaborando con molte soprintendenze per il patrimonio storico e artistico italiane, lavorando sia in Toscana che in altre regioni. La sue conoscenze di chimica lo avevano aiutato nello sviluppare soluzioni innovative nel campo delle tecniche di conservazione e restauro.
“Arte restituita. In ricordo di Piero Ungheretti” è il titolo della mostra che sarà inaugurata il prossimo 1° luglio ai Granai di Villa Mimbelli e che rimarrà aperta fino al 12 agosto. Si potrà vedere una selezione del patrimonio artistico di proprietà del Comune di Livorno che Piero Ungheretti in tanti anni d’attività aveva restaurato e conservato con grande professionalità e specializzazione. Opere d’arte su tela, tavola, carta e legno che testimoniano la grande capacità artistica ma anche la perizia tecnico scientifica del restauratore livornese, “pioniere” di singolari procedimenti di restauro che hanno consentito di ottenere risultati non raggiungibili con le tecniche tradizionali. Nell’esposizione, divisa in più sezioni, saranno messi in mostra disegni ed incisioni di Giovanni Fattori, Enrico Pollastrini, Plinio Nomellini, Luigi Ademollo e Leonetto Cappiello. Poi stampe della Raccolta Minutelli, la più importante per qualità e rarità, e per le opere su legno quattro icone della iconostasi della chiesa greco ortodossa della SS.Trinità. La mostra sarà ad ingresso gratuito.
Un ricordo di Piero Ungheretti, a lui direttamente rivolto, è stato espresso il giorno del funerale da Mila Banchi, dell’Agedo (Associazione dei Genitori di Omosessuali) di Livorno: “Ciao Piero, Livorno ti da l’ultimo saluto; sarà strano per me e penso anche per te vedere certi volti addolorati. Sono sicura però che sarai felice di vedere tutti, perché in questa strana, cara, città la gente è così e tu lo avevi capito da tanto. Tu il coraggio lo hai sempre avuto e lo hai insegnato anche. Ti dico grazie per aver mostrato che anche nei tempi difficili che è sempre giusto alzare la testa, perché hai mostrato la strada della sincerità a chi è venuto dopo di te. Sono contenta di averti conosciuto e ti penserò sempre con noi, con i tuoi occhi intelligenti ma anche un pò tristi, nei nostri momenti di cammino, grazie per la strada che ci hai aperto.” (Roberto Taddeucci)
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