Siamo a Teglia, nella periferia di San Gregorio Magno, un paesino di poco meno di 4000 anime in provincia di Salerno.
Nella serata di venerdì 15 dicembre, uno studente di 15 anni – al culmine di una lite domestica – ha accoltellato il padre, oggi ricoverato in prognosi riservata presso il reparto di chirurgia dell’ospedale San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra.
La ricostruzione degli inquirenti mette in luce una situazione familiare tesa e problematica. Secondo quanto emerso dalle indagini la vittima, rincasata ubriaca, avrebbe assunto fin da subito un atteggiamento aggressivo nei confronti del figlio, il quale lo aveva precedentemente rimproverato per il suo comportamento inappropriato alla presenza della madre, persona con disabilità.
La situazione sarebbe precipitata quando il padre, in risposta alle critiche ricevute, avrebbe iniziato ad urlare e ad insultare il figlio, “accusandolo” di essere gay e intimandogli di lasciare l’abitazione.
Di fronte a questa escalation di tensione, il giovane, in un momento di estrema reazione, avrebbe impugnato un grosso coltello da macellaio per poi colpire il padre all’addome.
Le testimonianze della madre e dei fratelli del ragazzo rivestiranno un ruolo cruciale nell’indagine per chiarire la dinamica degli eventi e per offrire un quadro più completo del contesto familiare in cui si è sviluppato il drammatico episodio.
La situazione, in casa, era infatti tesa da tempo, e non era la prima volta che la vittima si presentava a casa in evidente stato di ebbrezza, né la prima lite violenta che degenerava in un’aggressione.
L’attenzione si concentra ora sulle indagini in corso e sulle valutazioni degli esperti, che cercheranno di comprendere le circostanze e le motivazioni che hanno portato a questa tragedia.
Nel frattempo, il minorenne è stato trasferito in un centro di prima accoglienza in attesa che nelle prossime ore venga presa la decisione sulla convalida del provvedimento restrittivo.
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