Laboratori annullati e mostre non concesse: artista gay discriminato a Treviso

Matteo Della Libera si è visto rifiutare un corso e una mostra per il suo orientamento sessuale.

matteo della libera
2 min. di lettura

Matteo Della Libera è un ragazzo di 29 anni residente a San Vendemiano, in provincia di Treviso.

Fin da quando era piccolo gli piaceva disegnare, e negli anni ha fatto di questa passione un lavoro, facendo nascere Watteo Art. I suoi disegni molto colorati hanno attirato in particolar modo i bambini e lo hanno fatto conoscere nella sua zona. Fino ad attirare l’attenzione di una signora, che nel 2015 gli ha proposto di realizzare un corso di acquerello, rivolto proprio ai più piccoli.

Matteo ha accettato con entusiasmo l’offerta e ha iniziato subito a raccogliere materiale per il corso, che poi ha pubblicizzato. Nei volantini distribuiti c’era il suo nome e un genitore, intenzionato a iscrivere il figlio al corso, ha voluto sapere tutto di questo ragazzo. Scoprendo anche il suo orientamento sessuale. E da qui, è bastato poco prima che il corso gli venisse tolto. “Non so veramente cosa non gli piacque, ma andò a lamentarsi in Comune dicendo che non avrebbe mai lasciato suo figlio con uno come me“, ha scritto Matteo in una nota su Facebook, dove ha denunciato il fatto.

La mostra non autorizzata

Ma non è finita qui. Non ancora. Matteo decide di lasciar da parte i suoi lavori più colorati, concentrandosi su temi “maturi”. Si è quindi ispirato al film di Pier Paolo Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, creando il progetto “Non c’è nulla di più contagioso del male“. 15 tele, realizzate nel 2018 e pronte per una mostra presso il comune di San Vendemiano. Ma la risposta è stata un secco rifiuto. Matteo non rinuncia, e si reca dall’assessora alla cultura Raffaella Camarotto, che senza mezze misure gli spiega che la mostra non è stata autorizzata per via della sua omosessualità. “Un altro brutto colpo ad un ragazzo che chiede solo di essere se stesso, ovvero un artista“, ha scritto sempre nella nota pubblicata sulla suo profilo Facebook.

La mostra è stata comunque organizzata a Baselga di Pinè (provincia di Trento) a luglio di quest’anno, in uno spazio gestito dall’associazione culturale Anomalìa e patrocinato dal Comune. Una soddisfazione per Matteo, che alla fine ha potuto esporre le sue opere, senza dover rendere conto a nessuno del suo orientamento sessuale, dei suoi gusti o di chi desidera amare.

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