2 min. di lettura
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo a tre decreti legislativi sulle unioni civili. Il cdm è stato presieduto da Paolo Gentiloni che, poco dopo le 9 di stamane, ha lasciato il policlinico Gemelli, dove era ricoverato da martedì sera per un problema cardiaco.
“Con i decreti legislativi di oggi terminiamo l’iter delle #unionicivili. Era una promessa, ora è una legge” ha scritto la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi annuncia il via libera ai dlgs sulle unioni civili da parte del Consiglio dei ministri.
Il governo ha approvato tre decreti sull’adeguamento delle norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, “nonché disposizioni recanti modifiche ed integrazioni normative per il necessario coordinamento sulla regolamentazione delle unioni civili delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti“. I decreti contengono anche norme di “modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e adozione di disposizioni di necessario coordinamento” e “disposizioni di coordinamento in materia penale“.
“L’approvazione dei tre decreti attuativi della legge sulle unioni civili sancisce definitivamente l’ingresso di questo istituto nel nostro ordinamento“: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. Piazzoni ha aggiunto: “La notizia ci rallegra: rappresenta un momento importante della storia del nostro Paese. Già nel semestre trascorso dall’approvazione della legge, abbiamo osservato i segnali di un cambiamento da tanti anni atteso: le persone gay e lesbiche, in ogni parte del Paese, hanno portato le loro storie e le loro relazioni sul piano del riconoscimento pubblico . Attraverso la visibilità di tutte queste coppie si afferma una cultura nuova, contraria a quella che legittima crimini e parole d’odio e che di quest’ultima è il vero antidoto. Per decenni osserveremo e scopriremo i benefici di questo importante passo avanti. Inoltre, non possiamo non sottolineare il sollievo di veder risolta nei decreti attuativi approvati la questione delle persone gay e lesbiche provenienti da Paesi che non riconoscono o che peggio ancora perseguitano e puniscono l’omosessualità. Queste persone non dovranno più chiedere il “via libera” del Paese d’origine per unirsi civilmente in Italia e sono perciò libere finalmente dall’influenza dei tiranni omofobi”.
“L’entusiasmo non deve però farci dimenticare che il bicchiere è pieno solo per metà. Anzi: gli stessi decreti attuativi in alcuni aspetti ci ricordano che l’uguaglianza non è ancora raggiunta. Lo fanno ad esempio quando istituiscono per le unioni civili registri diversi e distinti da quelli utilizzati per il matrimonio. E lo fanno anche quando fanno riferimento allo scioglimento del matrimonio nel caso in cui in una coppia eterosessuale uno dei partner decida di intraprendere una transizione per la riattribuzione del sesso. Un passaggio particolarmente odioso, non solo perché insiste su storie reali ma anche perché ci ricorda una battaglia particolare, quella di Alessandra Bernaroli e di sua moglie, che sono arrivate fino alla Corte Costituzionale per rivendicare il diritto a rimanere sposate nonostante la transizione di Alessandra (…). Infine c’è la questione dei bambini, dei figli e delle figlie delle persone lgbt, esclusi dalla legge nell’ultimo miglio della discussione parlamentare. Quello stralcio fu accompagnato da promesse che attendono di essere mantenute: perciò richiamiamo i parlamentari a sbloccare l’iter di riforma della legge sulle adozioni, per dare giustizia a bambini e bambine che lo Stato sceglie oggi di trattare come mezzi orfani. Aver escluso i bambini dalla legge è una responsabilità di cui occorre farsi carico concretamente e in tempi brevi”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
© Riproduzione riservata.