È finalmente andato in onda il primo episodio di Big Little Lies, adattamento televisivo HBO dell’omonimo romanzo di Liane Moriarty, in Italia edito da Mondadori con il titolo Piccole Grandi Bugie.
Big Little Lies è una mini-serie da 7 episodi interamente diretti da Jean-Marc Vallée, regista di titoli LGBT particolarmente apprezzati come C.R.A.Z.Y. e Dallas Buyers Club. Tre anni fa l’incontro con Reese Witherspoon, all’epoca candidata agli Oscar grazie al suo Wild e in questo caso produttrice e protagonista di un crime-drama al femminile che oscilla tra Desperate Housewives e La fabbrica delle mogli di Ira Levin.
Al fianco dell’ex bionda in cerca di rivincite, premio Oscar grazie a Quando l’amore brucia l’anima, dive del calibro di Laura Dern, musa di David Lynch, e Nicole Kidman, vincitrice di una statuetta con The Hours nonché produttrice insieme alla collega Reese. Cast strepitoso grazie anche alle presenze di Shailene Woodley, volto della serie Divergent, Zoe Kravitz, Adam Scott ed Alexander Skarsgård, recente Tarzan cinematografico.
Siamo in una cittadina di provincia come tante, fatta di villette, giardini con i giochi e piscine gonfiabili, famiglie sorridenti, madri che chiacchierano all’uscita della scuola. È facile per Madeline, Celeste e Jane diventare amiche. La prima è divertente e caustica, si ricorda tutto e non perdona nessuno, mentre la seconda è quel genere di bellezza che tutti si voltano a guardare quando cammina per strada, ha due gemelli e un marito adorabile e bello quanto lei. L’ultima, invece, è la più giovane e si è appena trasferita in città, una mamma single provata da un passato di tristezze, piena di dubbi e segreti che riguardano suo figlio. Madeline e Celeste prendono subito Jane sotto la propria ala protettrice, senza capire quanto il suo arrivo, e quello del suo imperscrutabile bambino, stia per cambiare per sempre le loro vite. Senza rendersi conto che a volte sono le bugie più piccole, quelle che raccontiamo a noi stessi per sopravvivere, che possono rivelarsi le più pericolose…
C’è un misterioso e traculento omicidio, ad aprire il pilot di Big Little Eyes, anche se non sappiamo chi sia stato ucciso e soprattutto per quale motivo. Ed è qui che Vallée semina indizi, raccogliendo lentamente l’attenzione dello spettatore medio, immancabilmente abbagliato dalla bravura, dalla bellezza e dalla caratura delle sue protagonisti femminili. Madri romanticamente infelici, eleganti e forti, esteticamente perfette e intimamente vendicative, affiancate da uomini fragili, traditori e violenti. Ingredienti perfetti per calamitare l’interesse della comunità LGBT, plasticamente rappresentata da una coppia di genitori gay, padri con bimbo all’interno di una comunità apparentemente amichevole, e in brodo di giuggiole dinanzi a un più unico che raro parterre di simili primedonne.
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