Si chiama Michele, ha 33 anni e vive a Marcianise, provincia di Caserta. Questa è l’ultima vittima dell’odio omofobo che continua ad imperversare in tutta Italia, da Nord a Sud. L’aggressione omofoba è stat resa pubblica solamente ieri, ma sarebbe avvenuta la settimana scorsa. Michele ha preso coraggio e ha denunciato il fatto ai Carabinieri, indicando anche i responsabili. Ad aggredirlo, sarebbero stati i suoi vicini di casa, che lo avrebbero pestato a sangue solo per il suo orientamento sessuale.
Medicato dall’ospedale Maddaloni di Caserta, i medici hanno rilevato su Michele diverse contusioni all’addome e al collo, guaribili in cinque giorni. L’aggressione sarebbe avvenuta domenica mattina, in via Armando Diaz, alle porte del rione Madonna della Libera, e trasportato poi con urgenza al Pronto Soccorso. Nella denuncia ai Carabinieri, dopo le dimissioni dall’ospedale, Michele ha raccontato che le offese e le minacce andavano avanti da alcuni giorni. Sabato c’è stata la prima lite, risolta senza conseguenze. La domenica mattina, invece, i due vicini sono entrati nel suo appartamento, assieme ad altri due complici, e lo hanno aggredito. Oltre alle botte, anche offese e insulti di chiaro stampo omofobo.
Al lavoro i Carabinieri di Caserta
I Carabinieri, dopo la denuncia di Michele, hanno avviato un’indagine nei confronti due responsabili, i due coniugi e i loro complici che hanno chiamato per l’aggressione. Da quanto si è potuto capire fino ad ora, le tensioni tra il vicinato proseguiva ormai da tempo, e la lite sarebbe stata solo l’ultimo episodio. Alla chiusura delle indagini e con una denuncia per aggressione, gli indagati dovranno rispondere di violenza scatenata anche dall’orientamento sessuale del ragazzo 33enne.
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