Secondo un rapporto pubblicato dall’economista e scienziato Fred Ogola, il Kenya rischia gravi perdite economiche stimate in circa 4.186 trilioni di Ksh (oltre 28 miliardi di dollari) se il presidente William Ruto dovesse approvare il criticatissimo disegno di legge sulla protezione della famiglia promosso dal parlamentare Peter Kaluma.
Una legge che rispecchia pienamente l’atrocità omobitransfobica dell’Uganda, con sanzioni ai danni di chi si identifica o sostiene la comunità LGBTQI+, fino alla pena di morte.
Una delle ragioni principali di questo potenziale crollo economico è legato alla forte dipendenza del Kenya dagli aiuti esteri. Ad oggi il Paese riceve finanziamenti dall’Unione Europea (UE), dagli Stati Uniti e dal Fondo Monetario Internazionale, per varie forme di assistenza e sviluppo settoriale.
Circa 446,7 miliardi di Ksh (3 miliardi di dollari) all’anno in benefici tangibili per l’economia e lo sviluppo del Kenya da parte degli Stati Uniti. Circa 446,7 milioni di Ksh all’anno forniti dall’assistenza umanitaria degli Stati Uniti al Kenya e altri 713,2 miliardi di Ksh (4,8 miliardi di dollari) da parte dell’Unione Europea nell’ambito della strategia di cooperazione congiunta 2018-2022. Ci sono poi finanziamenti umanitari di 2,4 miliardi di Ksh (16,13 milioni di dollari) forniti dall’UE, 238 milioni di Ksh (1,6 milioni di dollari) per la preparazione alle catastrofi forniti dall’UE solo nel 2023, 148,9 miliardi di Ksh (1 miliardo di dollari) approvati dal FMI per il Kenya nel luglio 2023, 82 miliardi di Ksh (551,1 milioni di dollari) approvati dal FMI per sostenere gli sforzi del Kenya nel rafforzare la resilienza al cambiamento climatico, circa 11 miliardi di Ksh (73,9 milioni di dollari) per l’attuazione del disegno di legge e altri miliardi per coprire la perdita nel settore del turismo a causa della percezione negativa nei confronti del Kenya da parte della comunità internazionale.
Tutte queste istituzioni hanno stabilito delle condizioni specifiche per proseguire con il loro sostegno continuo, inclusa la pari protezione e la non discriminazione di tutti gli individui indipendentemente da razza, etnia, religione, orientamento sessuale e genere.
“La violazione di una qualsiasi di queste condizioni può portare alla sospensione del sostegno finanziario. Pertanto, se il disegno di legge dovesse diventare legge, il Kenya dovrebbe essere pronto a perdere circa 4.186 trilioni di Ksh”, ha ribadito il professor Ogola.
Lo studio tiene conto anche delle potenziali gravi perdite di produttività in relazione al mercato del lavoro con una legge discriminatoria in vigore. La legge anti-LGBTQ+ avrebbe effetti negativi sulla salute mentale e fisica di un individuo, con conseguente perdita di produttività. Gli studenti LGBTQ+, inoltre, potrebbero essere costretti ad abbandonare l’università a causa proprio dei timori legati alla legge.
Un altro potenziale impatto economico menzionato dallo studio potrebbe derivare da una fuga dei cittadini LGBTQ+. Si stima che il Kenya perda già fino a 130 miliardi di Ksh (725,6 milioni di sterline) ogni anno a causa della discriminazione LGBTQ+. “Le legislazioni anti-LGBTQI sopprimono la libertà [delle persone LGBTQ+] attraverso l’omofobia, la bifobia e la transfobia e di conseguenza riducono la loro capacità di contribuire all’economia”, spiega lo studio.
Un sondaggio del Pew Research Center del 2019 ha rilevato che l’83% dei keniani ritiene che la società non dovrebbe accettare l’omosessualità. Questo sentimento omobitransfobico è stato alimentato in vari modi, da religiosi, politici e media. Un’indagine di Open Democracy del 2020 ha rilevato come numerosi gruppi con sede negli Stati Uniti abbiano sborsato almeno 54 milioni di dollari a vari paesi africani, dal 2007 ad oggi, per far approvare simili leggi.