Il patriarca di Mosca, Kirill, capo della Chiesa Ortodossa russa, ha paragonato le leggi pro-LGBT a quelle della Germania nazista.
Come riferito dall’agenzia di informazione russa Ria Novosti, nella giornata di ieri Kirill – capo della Chiesa Ortodossa intervenuto a Bishkek, capitale e importante centro economico del Kirghizistan – ha dichiarato che i matrimoni gay “violano la natura morale, umana e la coscienza”.
La guida religiosa ortodossa ha poi aggiunto: “Le persone si sono rivoltate contro queste leggi per la stessa ragione che le spingeva a ribellarsi alle leggi naziste e a quelle dell’apartheid: perché sono tutte leggi che vanno contro la morale”.
Dopo l’introduzione della legge contro la propaganda omosessuale, la Chiesa Ortodossa aveva proposto un referendum volto a vietare completamente le relazioni omosessuali. Dopo la visita di Papa Francesco del 2016, invece, il portavoce Alexandr Volkov aveva dichiarato: “Anche noi non giudichiamo. Noi non condanniamo i peccatori, a cui auguriamo la più rapida correzione, ma il peccato“.
La Russia, ricordiamolo, ha depenalizzato l’omosessualità nel 1993 e l’ha rimossa dall’elenco delle malattie mentali nel 1999.
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Fariseo niente altro che un fariseo e di grazia dove vorrebbe
correggerci? Nei gulag, quelli stessi che decenni fa imprigionavano gli
stessi cristiani ortodossi?
Ma mi faccia il piacere!
Ma chi è? Chi lo conosce? Cosa mi rappresenta? E chissenefrega di quello che dice un capo religioso. E’ chiaro che per le religioni l’omosessualità è peccato.
Io propongo una legge per VIETARE tutto quell oro addosso che ha questo pagliaccio.. Pagato con i soldi pubblici…
questi uomini di merda che bestemmiando il messaggio di cristo appoggiano i peggiori dittatori benedicendo tutte le guerre meriterebbero una risposta di uguale ferocia che i gay slavi -perseguitati dai loro stessi genitori e amici- non hanno mai saputo dare