È stata pronunciata oggi la sentenza della Corte di Appello di Firenze nel procedimento a carico di Simone Pillon per diffamazione ai danni dell’associazione Omphalos LGBTI e dei suoi attivisti.
Dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato l’assoluzione pronunciata dalla Corte di Appello di Perugia, oggi è arrivata la parola definitiva. Rimasto fuori dal Parlamento perché non rieletto lo scorso settembre, Pillon aveva di fatto additato gli attivisti LGBT come ‘adescatori di minorenni’, nel 2014, nel corso di una serie di dibattiti pubblici.
La Corte di Appello di Firenze ha prosciolto l’imputato solo perché il reato si è estinto per intervenuta prescrizione. Ciò nonostante, ritenendo sussistente in capo a Pillon il reato di diffamazione contestatogli, lo ha condannato al pagamento delle statuizioni civili della sentenza di primo grado e quindi anche alla provvisionale di 30.000€ riconosciuta dal Tribunale di Perugia, nonché alle spese legali di tutti i gradi di giudizio.
“Siamo pienamente soddisfatti per questa ulteriore vittoria giudiziaria – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos LGBTI – viene ristabilita la verità e accertato definitivamente che Pillon aveva gravemente diffamato l’associazione raccontando falsità sull’operato dell’associazione nelle scuole umbre. Come già avevamo detto in più occasioni, l’associazione utilizzerà questi fondi per incrementare le proprie attività di sensibilizzazione, contrasto al pregiudizio e lotta al bullismo omolesbobitransfobico nelle scuole.”
L’associazione Omphalos LGBTI ha ringraziato i legali Saschia Soli, Marco Florit e tutta Rete Lenford – avvocatura per i diritti LGBTI, per il supporto e la dedizione in questo lungo procedimento giudiziario.
Via social Pillon ha così commentato la notizia. “Oggi la Corte di Appello di Firenze mi ha prosciolto da ogni imputazione per prescrizione, ma mi ha condannato a risarcire le parti civili. Ricorrerò per Cassazione e alla Corte Europea se necessario. Opporsi alla dittatura del pensiero unico costa caro, ma non ci fermeremo“.
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