Uscirà a settembre l’autobiografia di Jane Lynch, ossia la strepitosa Sue Sylvester di Glee, autoritaria allenatrice delle cheerleaders, recente Golden Globe come miglior attrice non protagonista. Si intitolerà Happy Accidents e racconterà tutti i dettagli della sua battaglia contro l’alcolismo, vinto anche grazie all’amore per la psicologa Lara Embry con cui è poi convolata a nozze nello scorso maggio.
Riguardo all’accettazione della propria omosessualità e ai problemi col bere, la Lynch ha dichiarato al New York Times: "Ci sono così tante cose che potrei incapsulare in una sola frase: non soffrire. Ti sentirai insicura, non ti sentirai a tuo agio, ti sentirai travolta dagli eventi. Puoi provare tutto ciò ma la componente di sofferenza mentale non deve sussistere – continua l’attrice – Se potessi tornare indietro nel tempo e avere una conversazione con me stessa quando avevo diciotto anni, la prima cosa che mi direi è: ‘Non perdere tempo’. Ero una ragazza molto ansiosa e questo non mi ha aiutato a fare le scelte giuste […] Sue Sylvester non è spuntata dal nulla. È qualcuno che vive nel profondo della mia anima. Ho percepito quella sua energia vendicativa durante diversi periodi della mia vita. Ero in terapia e mi lamentavo di qualcuno che non seguiva le regole. Il mio terapista scoppiò a ridere e mi disse che dovevo scriverci un monologo perché era materiale divertente".
Attiva in tv e al cinema da più di vent’anni, Jane Lynch ha fatto una lunga gavetta lavorando in varie serie, da Frasier a Dawson’s Creek, da Desperate Housewives a The L Word. Anche la sua carriera cinematografica è in ascesa: dopo alcuni ruoli non memorabili in The Fugitive e 40 anni vergine, la Lynch ha sfiorato l’anno scorso una nomination all’Oscar nel ruolo della sorella della protagonista interpretata da Meryl Streep in Julie & Julia.
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