La prima cosa che potrebbe lasciare un po’ perplessi leggendo questo fumetto è il fatto di essere ambientato nel 1998. Perchè proprio questa data? A quanti non fossero proprio addentro al mondo del fumetto ricordiamo che questa storia, in realtà, non è una vera e propria novità. Infatti raccoglie, integra, rivede e corregge il contenuto di tre volumi già usciti in precedenza: Gente di notte (1998), Pazzo di Te (2000) e Cuori in Affitto (2003), che in effetti avevano un’ambientazione contemporanea all’uscita del primo capitolo della vicenda.
La trama ruota attorno ad un gruppo di studenti venticinquenni del DAMS di Bologna, e in particolare segue l’evoluzione dell’amicizia fra due di loro: Matteo ed Enrico, che danno il titolo al libro. Enrico è gay e Matteo apparentemente no, e questo è un problema dato che il primo finisce per innamorarsi del secondo, il quale (nonostante l’ostentata sicurezza) non riesce a fare i conti con le sue vere pulsioni. Sullo sfondo Francesca (la ragazza di Matteo) e Veronica (ex di Matteo, che vorrebbe concupire Enrico), che pian piano si fanno da parte rendendosi conto di essere di troppo.
In questo volume è stato aggiunto anche un prequel, che approfondisce la figura di Fabio, l’ex ragazzo di Enrico, descrivendolo come un attivista frustrato ed emotivamente instabile (giustificando in parte alcuni suoi gesti abbastanza inquietanti, che finora non avevano avuto spiegazione). La trama copre un arco temporale di circa un anno e segue l’evoluzione del rapporto che lega i due protagonisti, fra imprevisti, coabitazioni, incomprensioni, relazioni di ripiego (come quella fra Enrico e Jacopo) e tensioni di vario genere, concludendosi con un finale aperto che lascia ben sperare.
Tuttavia, leggendo questa storia a dieci anni dalla sua ideazione, non si può fare a meno di notare come (a parte alcuni riferimenti cronologicamente molto precisi) sia ancora al passo con i tempi, e come questo non sia necessariamente un bene. All’epoca della sua prima pubblicazione questa storia era una novità che faceva ben sperare per il futuro (del fumetto e della società in generale), e i suoi protagonisti rappresentavano una generazione di ragazzi confusi e insicuri, che però aspiravano a dare un senso concreto alle loro relazioni e ai loro sentimenti. Oggi sono passati dieci anni e questo fumetto è ancora, in un certo senso, una novità, mentre i venticinquenni di oggi – se possibile – hanno le idee ancora più confuse di quelli di allora.
In dieci anni sono cambiate tantissime cose, ma molte altre sono rimaste identiche, e altre ancora hanno fatto marcia indietro. Lo stesso mondo gay italiano, così come viene descritto in Matteo e Enrico, in sostanza è rimasto pressochè immutato, con la sua mancanza di concretezza e stabilità. Se poi aggiungiamo che in dieci anni Enrico è rimasto praticamente l’unico esempio di omosessuale dichiarato protagonista di un fumetto italiano, allora le perplessità aumentano. Tra le altre cose una sorta di epilogo della vicenda, in cui Matteo e Enrico consumavano fisicamente la loro relazione, era stato pubblicato sul secondo speciale Happy Boys, nel 2004, ma non è stato inserito in questo volume. Perchè? Forse nel 2004 i tempi erano maturi per uno sviluppo di questo tipo mentre ora non lo sono più?
Il fumetto con tematiche gay in Italia è arrivato a un punto morto? Staremo a vedere cosa succederà nel 2008, ma viste le premesse, incrociare le dita potrebbe non bastare.
Abbiamo parlato di:
Titolo: Matteo e Enrico
Autori: Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi
Editore: Kappa Edizioni
Costo: 14,00 €
Reperibile in fumetteria e libreria.
di Valeriano Elfodiluce
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