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Che ammasso di banalità.
Solo un pubblico demente come quello di Colorado può ridere a queste cose…
Ripensandoci, è davvero patetico, sono tra le battute più vecchie, logore, banali e stereotipate che girano tra i gay.
Salvateci da questo vuotooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
va be dai è un comico……
Certo, ma onestamente mi aspettavo qualcosa di più acuto, essendo “rappresentante” LGBT tra i comici (mi pare di aver capito, almeno da come lo promuovono qui), e dal mondo GLBT in generale ci si aspetta una ironia diversa, tagliente e spesso più intelligente. In generale, ripeto.
colorado cafè non è la trasmissione adatta credo…….
Non capisco questo commento, veramente. E’ una cosa tristissima.
Non capisci che qualcuno può avere gusti diversi dai tuoi?
Non si può nemmeno criticare liberamente qualcosa?
Bisogna solo dire che tutto è bello?
Vorresti censurarmi solo perché ho idee diverse dalle tue?
Ma ce la fai?
Grazie
“grazie” cosa?
Ma leoni da tastiera, proprio, eh!
Te la fai e ti rispondi. L’importante è aver soddisfazione, vero?
Ma basta..
Dialogo chiuso, quindi?
Prima prendete in giro gli sconosciuti, e poi scappate…
Colpa mia, ad aver speso parole con troll come voi!
Perdenti!!!
avrei voluto rispondere, poi ho letto le tue precedenti risposte ad altre discussioni di politica, di costume, di spettacolo e ho capito. Un abbraccio.
Il tuo commento è stato utile unicamente a farti sentire migliore.
Ha funzionato, almeno?
Almeno te la sei risolta da solo, bravo!
Dialogo chiuso, quindi.
Prima prendete in giro gli sconosciuti, e poi scappate.
Colpa mia, ad aver speso parole con troll come voi!
Perdenti.
Benchè qualcuno pare non l’abbia capito, il senso del monologo è stigmatizzare proprio i luoghi comuni. E’ il meccanismo alla base dei film di Sasha Cohen o del nostro Zalone: mettere il pubblico davanti alla cretineria di stereotipi e luoghi comuni. Non per niente le cose che dice stridono con l’aspetto di semplice, comune ragazzotto borghese, che è la chiave del personaggio. Ma siamo abituati alla pesantezza degli intellettuali gay, che in genere si somma a quella della tradizione della sinistra italiana.
E’ anche il meccanismo di “Natale a…” e Fantozzi, peccato che la maggior parte della gente non distingua l’ironia (se mai ci fosse realmente) e rida semplicemente di se stessa, ripetendo pedissequamente le stesse bassezze e sentendosi giustificata dalla fatto di vederlo in un film.
Non funziona. Almeno a vedere generazioni cresciute con gli esempi appena citati.