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Ecco il nuovo divertentissimo sketch di Daniele Gattano, il comico gay di Colorado!

Daniele Gattano piace sempre di più. Ecco il nuovo sketch comico: si parla di ruoli e locali gay…

< 1 min. di lettura

Daniele Gattano, il comico gay super talentuoso di Colorado, è tornato! Ecco il suo nuoVO sketch: si parla di locali gay, di ruoli a letto, di amici gay ma soprattutto di amici etero…

Per vedere il suo primo sketch, quello sul coming out, cliccate qui: troverete anche un’intervista esclusiva che gli abbiamo fatto alcune settimane fa!

LEGGI L’INTERVISTA ESCLUSIVA A DANIELE GATTANO > > >

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14 thoughts on “Ecco il nuovo divertentissimo sketch di Daniele Gattano, il comico gay di Colorado!

  1. Che ammasso di banalità.
    Solo un pubblico demente come quello di Colorado può ridere a queste cose…

    Ripensandoci, è davvero patetico, sono tra le battute più vecchie, logore, banali e stereotipate che girano tra i gay.
    Salvateci da questo vuotooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      1. Certo, ma onestamente mi aspettavo qualcosa di più acuto, essendo “rappresentante” LGBT tra i comici (mi pare di aver capito, almeno da come lo promuovono qui), e dal mondo GLBT in generale ci si aspetta una ironia diversa, tagliente e spesso più intelligente. In generale, ripeto.

      1. Non capisci che qualcuno può avere gusti diversi dai tuoi?
        Non si può nemmeno criticare liberamente qualcosa?
        Bisogna solo dire che tutto è bello?
        Vorresti censurarmi solo perché ho idee diverse dalle tue?
        Ma ce la fai?

          1. “grazie” cosa?
            Ma leoni da tastiera, proprio, eh!
            Te la fai e ti rispondi. L’importante è aver soddisfazione, vero?
            Ma basta..

          2. Dialogo chiuso, quindi?

            Prima prendete in giro gli sconosciuti, e poi scappate…

            Colpa mia, ad aver speso parole con troll come voi!

            Perdenti!!!

  2. Benchè qualcuno pare non l’abbia capito, il senso del monologo è stigmatizzare proprio i luoghi comuni. E’ il meccanismo alla base dei film di Sasha Cohen o del nostro Zalone: mettere il pubblico davanti alla cretineria di stereotipi e luoghi comuni. Non per niente le cose che dice stridono con l’aspetto di semplice, comune ragazzotto borghese, che è la chiave del personaggio. Ma siamo abituati alla pesantezza degli intellettuali gay, che in genere si somma a quella della tradizione della sinistra italiana.

    1. E’ anche il meccanismo di “Natale a…” e Fantozzi, peccato che la maggior parte della gente non distingua l’ironia (se mai ci fosse realmente) e rida semplicemente di se stessa, ripetendo pedissequamente le stesse bassezze e sentendosi giustificata dalla fatto di vederlo in un film.
      Non funziona. Almeno a vedere generazioni cresciute con gli esempi appena citati.

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