Ai 60esimi David di Donatello vince un po’ a sorpresa la commedia rivelazione Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese (“è una storia sulle bugie, dedico questo premio alla verità”), già campione d’incassi con 15 milioni di euro al botteghino. Si aggiudica anche la migliore sceneggiatura. Nel cast spicca Giuseppe Battiston calatosi nel ruolo di un omosessuale che fa coming out davanti agli amici durante una serata in cui, inizialmente per gioco, ciascuno mostra agli altri il contenuto delle chat sui propri smartphones.
Grande risultato per un’altra rivelazione della stagione, il fantastico ma non troppo Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti che si aggiudica sette statuette tra cui quella come miglior regista esordiente e tornerà in duecento sale grazie anche al successo ai David. Altrettanti premi sono andati al fantasy barocco Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, tra cui l’ambita migliore regia.
Delusione invece per Non essere cattivo il dramma postumo di Claudio Caligari che, nonostante le sedici nominations, vince solo per il fonico in presa diretta Angelo Buonanni. A vuoto anche le quattro segnalazioni al doc Fuocoammare di Francesco Rosi vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino.
La cerimonia finalmente godibile grazie anche alla brillante conduzione di Alessandro Cattelan, è passata dalla Rai a Sky e si è svolta per la prima volta negli storici Studios sulla Tiburtina utilizzati anche da Pier Paolo Pasolini per girare alcune scene di Accattone.
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