È apparso scorrendo i post di Instagram, in una sponsorizzata a nome Joe Collins: il volto di Chiara Ferragni martoriato e insanguinato, con un titolo acchiappa-click “L’Italia è sotto shock”. Cliccando sul post, il link conduce a un indirizzo web.
Questo è il post, con didascalia che si chiede “Che impatto avrà quanto detto nell’intervista sulla carriera di Chiara Ferragni?”
L’account “Collins Joe” non esiste, o quantomeno non è cliccabile in quanto account. È uno di quegli account fantasma, utilizzati soltanto per supportare contenuti sponsorizzati a pagamento. Cliccando sul bottone “scopri di più” siamo atterrati sul sito “Profit Ways” che simula un articolo di Repubblica. Nell’immagine qui sotto pubblichiamo l’indirizzo completo. È evidente che né Ferragni, né Cattelan, né Repubblica siano coinvolti. La “Profit Ways”, a quanto leggiamo in rete, parrebbe essere un sito truffa.
Nella pagina web appare un articolo finto di Repubblica dal titolo: “La banca d’Italia cita in giudizio Chiara Ferragni per le sue dichiarazioni in diretta televisiva”
Nell’articolo viene pubblicata un’intervista inventata, nella quale Alessandro Cattelan e Chiara Ferragni parlano di criptovalute.
La star dei social è al centro di una tempesta di odio, dopo i suoi macroscopici errori relativi al meccanismo di sponsorizzazione a fine di beneficenza del Pandoro Balocco. Ferragni e l’azienda dolciaria italiana sono accusati di aver diffuso messaggi fuorvianti e sono oggetto di procedimenti giudiziari. Lo scandalo, come è noto, ha incendiato i media e allontanato molti investitori dalle aziende di Chiara. Sia BMW, sia Coca Cola hanno cancellato campagne pubblicitarie, l’azienda Safilo ha interrotto le collaborazioni con Ferragni e pare che anche l’azienda di abbigliamento per bambini Monnalisa stia rescindendo i suoi contratti con la webstar. Molti clienti della moda che avevano comprato post da Ferragni si sono tirati indietro.
Appena un anno fa Chiara Ferragni era la donna più popolare d’Italia. La sua presenza a Sanremo aveva scatenato una morbosa attenzione, fino al selfie con il Presidente Mattarella. Proprio ieri Amadeus, direttore artistico di Sanremo, aveva gentilmente condannato gli errori di Ferragni, dichiarando proprio a Repubblica:
“Provo dispiacere per chi vive questa situazione. Chiara è una professionista dedita al lavoro, è successo un corto circuito che non conosco. Lascia tutti con l’amaro in bocca. Quando sei a un certo livello la svista non ti è permessa. Trapattoni diceva: “Il posto più bello dove stare sulla nave è l’albero maestro, ma è anche quello dove sei più esposto ai venti: non puoi permetterti di fare nessun errore”
Nel Febbraio del 2022 Chiara Ferragni e Arcigay Milano avevano annunciato “Love Fiercely”, un progetto per celebrare l’amore egualitario e contrastare l’omotransfobia e il bullismo nelle scuole. Così Ferragni aveva motivato la sua donazione ad Arcigay Milano:
“voglio dire a tutti di amare se stessi prima di tutto, perché solo cosí ci si sente liberi di amare come e chi si vuole. Io nella mia vita l’ho fatto, ho amato indipendentemente dal genere, senza farmi costringere dalle etichette che gli altri volevano darmi e lo stesso hanno fatto Loredane e Sara La Pignola, Nick Cerioni e Leandro Emede, Francesco Cicconetti e Chiara Pieri. La mia storia e le storie di queste tre coppie che stimo spero possano essere di esempio per tutti , perché amare in maniera pura è sempre la scelta più giusta che ognuno di noi può fare“
L’influencer si trova oggi al punto più basso della sua carriera ed è facile gioco oggi, per gli hater, dare addosso a Ferragni. Sull’onda di questo carico di odio, ci è sembrato fuori luogo e oltremodo violento questo post nel quale si utilizza addirittura il volto di Ferragni insanguinato per attirare click verso un articolo fake di Repubblica che coinvolge la stessa Ferragni e Alessandro Cattelan in una fantomatica e mai avvenuta conversazione intorno alle criptovalute. Il metaverso è affascinante, ma Meta dovrebbe essere all’altezza di governarlo, oppure sarebbe meglio lasciare spazio ad altri operatori.
Si tratta di un post violento, che cavalca l’odio verso Ferragni, a cui va la nostra solidarietà. Sul tavolo resta, oltre al vergognoso danno a Ferragni, una palpabile amarezza rispetto all’inadeguatezza di Meta nel rinunciare al profitto di investitori capaci di tutto. Siamo stupitə? Per niente.
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