L’aveva annunciato poco più di un anno fa: “Registrerò i figli di due mamme nati all’estero”.
E Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha mantenuto quella promessa. Nel pieno di un’insensata guerra alle famiglie arcobaleno da parte del governo Meloni, il primo cittadino della Capitale ha oggi trascritto altri due atti di nascita formati all’estero di figlie di due mamme. “Con questo atto garantiamo i diritti a due bellissime bambine e alle madri pieni doveri nei loro confronti“, ha precisato Gualtieri, che ha pubblicamente parlato di “un atto giusto e di buon senso, che sarebbe sbagliato e ingiusto non trascrivere o farlo in modo parziale. Un atto pienamente legittimo oltre che doveroso, come riconosciuto da numerose sentenze e recentemente dal Tribunale di Roma che ha respinto il ricorso contro la trascrizione integrale di un certificato estero con due mamme da me effettuata lo scorso 9 giugno“.
“Roma è in prima linea nella promozione dei diritti e contro ogni forma di discriminazione e rinnova il suo appello al Parlamento affinché dia finalmente al Paese una legge chiara per le famiglie omogenitoriali che assicuri i loro diritti“, ha proseguito il sindaco. “Con questo gesto concreto, ribadiamo, con coerenza, di essere al fianco della comunità Lgbtq+ per rendere Roma una città sempre più aperta, accogliente, inclusiva, che sappia riconoscere i diritti di tutte e di tutti“.
Immediato anche il commento di Marilena Grassadonia, Segreteria nazionale e Responsabile Diritti e Libertà di Sinistra Italiana nonché Coordinatrice Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale.
“Oggi in Campidoglio, ancora una volta, ha vinto l’amore. Grazie al nostro Sindaco per continuare ad assumersi quella responsabilità politica che oggi è garantire serenità a due piccole cittadine romane. Grazie all’Assessore Andrea Catarci per essere parte di questa storia di civiltà. Essere qui oggi, davanti allo sguardo felice e commosso di due coppie di mamme, è per me un privilegio e motivo di profondo orgoglio e soddisfazione. Questa firma è la conferma che siamo sulla strada giusta, quella strada dei diritti che come Roma e con l’Ufficio Diritti LGBT+ continueremo a percorrere insieme a tutte le persone che hanno a cuore una Roma più bella e un Paese più giusto“.
Come scritto, questa non è stata la prima registrazione firmata da Gualtieri, che aveva così reagito alla famigerata circolare Piantedosi con cui il ministero aveva provato a fermare qualunque registrazione, appellandosi alle varie procure. Nel giugno del 2023 i primi due atti di nascita registrati all’estero di figli di due mamme da parte del sindaco Pd, seguiti nel mese di settembre dalla registrazione di due bambine italiane nate in Spagna. Nel frattempo il governo Meloni si appresta a tramutare in legge il DDL Varchi che vorrebbe la GPA “reato universale”, con l’esecutivo che sarebbe pronto ad impugnare la sentenza della Corte d’Appello che ha confermato il ritorno della dicitura “genitori” sui documenti dei minori, cancellando la dicitura salviniana “madre” e “padre”.
Sabato 27 aprile 2024, alle ore 17.00, in piazza dell’Esquilino a Roma, le lesbiche d’Italia e d’Europa scenderanno in strada in occasione di un presidio organizzato, con il supporto della Comunità Lesbica dell’Europa e dell’Asia Centrale (EuroCentral Asian Lesbian Community – EL*C), da ALFI, la Rete Donne Transfemminista di Arcigay, Arcigay Modena “Matthew Shepard”, Arcigay Roma, Differenza Lesbica, Famiglie Arcobaleno, Lesbiche Bologna, Associazione Luki Massa, Lista Lesbica Italiana, per rivendicare il pieno riconoscimento della maternità, in tutte le sue forme.
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