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Anche GayLib contro le manifestazioni di Salvini e Meloni: “No ad una piazza sovranista e populista in piena pandemia”

Persino l’associazione dei gay italiani di centrodestra all’attacco dei leader della Lega e di Fratelli d’Italia.

Anche GayLib contro le manifestazioni di Salvini e Meloni: "No ad una piazza sovranista e populista in piena pandemia" - GayLin - Gay.it
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GayLib, associazione LGBT italiana nata nel 1997 che raggruppa gay liberali e di centrodestra, ha pubblicamente criticato le annunciate manifestazioni di piazza del 2 giugno prossimo indette da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Daniele Priori, segretario nazionale dell’associazione fondata da Enrico Oliari, Alessandro Gobbetti e Marco Volante, ha sottolineato come sia assolutamente discutibile convocare una piazza orientata politicamente in un giorno, come il 2 giugno, che dovrebbe essere di assoluta unità e concordia nazionale“. “Mentre è addirittura irresponsabile convocarla nel bel mezzo di una pandemia che nessuno ha dichiarato conclusa“, ha proseguito Priori. “Il centrodestra a trazione sovranista ancora una volta sbaglia mira. Forza Italia dovrebbe riflettere meglio, ancora una volta, sulla propria storia e tradizione liberale, anzitutto ascoltando meglio le parole forti e chiare del presidente Berlusconi che continua coerentemente a lanciare segnali chiarissimi verso una prospettiva che pare essere addirittura opposta a quella delle destre antieuropeiste. Noi, ancora una volta, come militanti di un centrodestra liberale, europeista e per i diritti di tutti i cittadini non aderiremo alla piazza in fase di convocazione per il 2 giugno. A meno che non lo trasformino in un Pride digitale per i diritti di tutti gli italiani in difficoltà”.

Global Pride digitale che si terrà il 27 giugno, con centinaia di città da tutto il mondo collegate. Duro anche Enrico Oliari, fondatore e presidente di GayLib: “A proposito di diritti e accessibilità alla vita democratica, un centrodestra col pensiero seriamente proteso verso i diritti e le libertà di tutti dovrebbe pensare alle tante famiglie che, specie nelle regioni del Mezzogiorno, nel periodo del lockdown si sono trovate impossibilitate a far studiare i figli per l’assenza della rete a banda larga e della fibra ottica indispensabili a garantire una connessione internet veloce necessaria per le videolezioni, a chi, nonostante le prescrizioni dei decreti governativi, per questo tipo di problematica non ha potuto accedere allo smart working, a chi per questa stessa carenza infrastrutturale ha patito ancora di più la solitudine”. “Un centrodestra liberale e di governo si preoccupa come innovare e snellire il Paese, ad esempio aiutandolo a crescere ancor più velocemente nell’alfabetizzazione digitale di cui siamo tutti pressoché privi. Se il diritto alla conoscenza, come pensiamo, è un diritto umano, quest’anno un diritto umano simile, nel giorno della Festa della Repubblica, si festeggia facendo rumore a favore delle autostrade digitali non riempiendo pericolosamente una piazza per la vanità di leader in cerca soltanto di consenso e visibilità”.

Nella giornata di ieri Alessandro Battaglia ha provocatoriamente chiesto ai Pride nazionali di riorganizzarsi, nel caso in cui le manifestazioni di piazza di Salvini e della Meloni dovessero essere autorizzate, nel pieno di una pandemia. Nel dubbio il centrodestra di nuovo unito non arretra, confermando le manifestazioni del 2 giugno in “100 piazze, da Nord a Sud“.

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