Nonostante i progressi della società civile, è innegabile che la situazione italiana – grazie alle note carenze legislative – non sia gay friendly come nella maggior parte dei paesi occidentali (e non solo). Questo stato di cose finisce per riflettersi inevitabilmente sui media che, anche per paura di contraddire i poteri forti del nostro paese, si guardano bene dal proporre modelli omosessuali troppo positivi, assertivi e magari vincenti. Questo avviene al cinema e in televisione, ma anche nel mondo del fumetto e in particolare nei fumetti cosiddetti «popolari» che arrivano in tutte le edicole. Infatti, se il mercato delle fumetterie di tanto in tanto lascia spazio a qualche eccezione, gli editori che si rivolgono al grande circuito delle edicole sono estremamente prudenti. Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito ad un progressivo arretramento nei confronti delle tematiche omosessuali, che ormai vengono affrontate in maniera men che sporadica e in modo sempre meno diretto.
Probabilmente i fumetti realizzati in Italia non possono fare a meno di risentire del clima culturale del nostro paese, e sono gli stessi editori a porre vincoli censori che in altre nazioni sono stati superati da decenni. La cosa davvero ironica, però, è che se i fumetti popolari italiani si fanno ancora mille problemi, nelle stesse edicole arrivano anche i fumetti di supereroi di ultima generazione, che hanno superato da anni il tabù dell’omosessualità e delle relazioni gay. Proprio in questi giorni, ad esempio, in tutte le edicole italiane ha debuttato un nuovo mensile dedicato ai supereroi Marvel, che ovviamente vuole sfruttare il traino del film di Thor. Si intitola "I Vendicatori: la leggenda", da non confondere con Le leggende Marvel, la nuova serie di allegati del Corriere della Sera, e va ad affiancare gli altri tre mensili attualmente dedicati all’universo del primo supergruppo Marvel, quello composto da Thor e Iron Man, per intenderci. Su questa testata, fin dal primo numero, viene pubblicata anche la nuova miniserie dedicata ai Giovani Vendicatori, il team di superteenagers in cui milita anche la coppia gay formata dal mutaforma Hulkling e dal mago Wiccan.
Per darvi un’idea: nelle prime quattro pagine i Giovani Vendicatori combattono dei terroristi integralisti e omofobi, Hulkling reagisce ai loro insulti con un bacio, loro lo feriscono e il suo ragazzo scatena una mezza apocalisse per salvarlo… Niente male, vero? E non finisce qui, perchè i Vendicatori adulti si preoccupano per il potenziale distruttivo di Wiccan e gli propongono di restare sotto osservazione da loro per un po’… A questo punto interviene Hulkling, che ci tiene a precisare che lui e Wiccan non sono solo amici, e che lo seguirà ovunque. Come se tutto ciò non bastasse quando Wiccan vede che i Vendicatori gli hanno dato una stanza con due letti separati li trasforma in un bel lettone per poter pomiciare comodamente col suo ragazzo… Il tutto in un fumetto che arriva nelle edicole italiane e che verrà acquistato da giovani e giovanissimi. Senza voler rivelare come proseguirà la serie, in cui Wiccan si metterà alla ricerca delle sue origini e della sua vera madre, è abbastanza evidente che questo fumetto, da solo, si è dimostrato più gay friendly di tutti i fumetti italiani degli ultimi due anni messi insieme. Merito anche dello sceneggiatore della serie, nonchè creatore di Wiccan e Hulkling, che si chiama Allan Heinberg e guardacaso è gay dichiarato.
Evidentemente il mondo del fumetto americano rappresenta un altro universo, tant’è che l’associazione GLAAD ha istituito un premio anche per i fumetti popolari più gay friendly e ogni anno non ha che l’imbarazzo della scelta. Per la cronaca: ha appena assegnato il premio relativo al 2010, che è andato alla serie Marvel X-Factor, in cui due supereroi abbastanza noti, Rictor e Shatterstar, fanno coming out con un bacio appassionato. Inutile dire che anche queste storie sono arrivate in Italia e nessuno ha gridato allo scandalo. Forse perchè dai fumetti americani ci aspetta questecose, mentre quelli italiani devono mantenere un certo decoro? O magari perchè il pubblico dei fumetti americani è più aperto ed eleastico rispetto a quello di fumetti italiani come Diabolik, Tex e Alan Ford? Difficile dirlo, anche perchè nelle loro storie di baci gay non se ne sono mai visti. Non sarebbe il caso di fare una prova?
di Valeriano Elfodiluce
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