A breve esordiente al cinema in qualità di regista con The Chronology of Water, Kristen Stewart ha rivelato di aver scritto un film insieme all’amata Dylan Mayer, sceneggiatrice.
Via Interview Magazine, l’ex Bella di Twilight l’ha definita “una commedia su una ragazza che si sballa ed è davvero stupida. Penso che vi piacerà”.
Una scelta ponderata, quella di Kristen, desiderosa di lavorare con la fidanzata, con la quale fa coppia dal 2019.
“Il motivo per cui ho pensato a questo progetto è perché siamo grandi amiche con chi si occuperà della produzione. Stiamo iniziando a creare una casa di produzione. Ho lavorato con così tante persone che non conoscevo e che non mi sono piaciute per così tanto tempo. È stato sicuramente prezioso, ma adesso dico fanc*lo”.
Nel dubbio, Kristen e Dylan stanno pianificando il matrimonio, alle loro condizioni. “Probabilmente accadrà quest’anno“, ha rivelato una fonte a Us Weekly. “Avevano programmato una cerimonia a Los Angeles ma ci hanno ripensato. Poi hanno pianificato un secondo matrimonio ma anche questo è stato sospeso“. Adesso, rumor alla mano, potremmo davvero esserci.
The Chronology of Water, primo film da regista di Stewart, non è altro che l’adattamento dell’acclamata autobiografia di Lidia Yuknavitch. “L‘ho letto e mi è sembrato che mi fosse permesso avere una voce“, ha confessato l’attrice nominata agli Oscar per Spencer. “Questa donna che trova la sua voce è stata proprio una delle cose più violentemente fisiche che abbia mai sperimentato in un libro. Voglio dire, non vedo l’ora di vederlo”.
La cronologia dell’acqua, edito in Italia da Nottetempo, è la la storia di una vita che “non segue alcun ordine. Gli avvenimenti non rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame,” perché “questo condividono il linguaggio e l’acqua”. Tutto scorre, nelle parole come nelle corsie di una piscina, in questo romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, l’abuso, l’elaborazione del lutto, il superamento della sofferenza.
Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla, in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore estremo: Lidia reagisce, sbaglia, cerca nell’alcol e nel sesso una via di fuga, tocca il fondo, reagisce ancora, riprende a nuotare. Dentro la muove un desiderio di vita e di creazione – e attraverso incontri decisivi con autori come Ken Kesey e Kathy Acker prende forma il suo cammino di scrittrice.
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