Dopo settimane di intenso dibattito interno, la Chiesa d’Inghilterra ha deciso che sarà lecito benedire le unioni tra persone dello stesso sesso anche dopo il matrimonio, ma in chiesa non ci potrà essere alcun matrimonio egualitario.
La mozione è stata approvata in tutte e tre le “case” del Sinodo al termine di un lungo dibattito durato quasi otto ore tra l’8 e il 9 febbraio. L’arcivescovo di York, il reverendissimo Stephen Cottrell, ha precisato al Sinodo riunito che i sacerdoti potranno ancora scegliere di non benedire le coppie dello stesso sesso.
“Nessuno deve offrire questi servizi e nessuno sarà svantaggiato se non lo farà”, ha spiegato. Una decisione comunque storica, che arriva dopo mesi di annunciate eventuali scissioni, tra chi voleva l’apertura totale all’oggi e chi ribadiva la necessità di mantenere una linea più conservatrice.
“Per la prima volta la Chiesa d’Inghilterra accoglierà le coppie gay pubblicamente, senza riserve e con gioia“, hanno sottolineato l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e l’arciverscovo di York, Stephen Cottrell. “Speriamo che oggi segni un nuovo inizio per la Chiesa”.
Ci sono voluti sei anni per arrivare a questo punto. 250 vescovi hanno detto sì alla riforma, mentre in 181 si sono opposti. All’interno della mozione c’è anche un passaggio in cui i vescovi si scusano ufficialmente con la comunità LGBTQI+, per le risposte “ostili e omofobe” che hanno dovuto sopportare nel corso degli anni.
Da oggi in poi, sostanzialmente, le coppie dello stesso sesso che si sono sposate potranno recarsi nelle chiese anglicane per chiedere una preghiera, il ringraziamento, una benedizione. Durissimo il commento dell’attivista LGBTQI+ Peter Tatchell, che ha descritto il contentino della benedizione come “un insulto”.
“Le benedizioni sono ciò che la chiesa dà agli animali domestici come cani e porcellini d’India”. “La posizione della chiesa sfida lo spirito dell’Equality Act. È contro la volontà della maggior parte degli anglicani, il 55% dei quali sostiene l’uguaglianza matrimoniale. Non stiamo dicendo che le chiese debbano essere costrette a celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma solo che coloro che lo desiderano non dovrebbero più essere preclusi dalla leadership anglicana”.
L’8 febbraio, Tatchell e l’attivista anglicano LGBTQ+ Adam Chinery-North, hanno organizzato una protesta davanti al Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra alla Church House di Londra. I manifestanti sono rimasti per ore al freddo in strada con cartelli dove era possibile leggere “Stop alla discriminazione anglicana! Uguaglianza matrimoniale ora!” e “La discriminazione non è un valore cristiano!”.
Sondaggi alla mano, il matrimonio tra persone dello stesso sesso è sostenuto dalla maggioranza dei membri della Chiesa d’Inghilterra. Più della metà (55%) degli intervistati a un sondaggio YouGov commissionato dalla Fondazione Ozanne ha affermato che i matrimoni tra persone dello stesso sesso dovrebbero essere consentiti all’interno delle Chiese.
Meno di uno su 10 (9%) ritiene che il matrimonio tra persone dello stesso sesso sia “sbagliato”.
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