ROMA – Il colombiano Comitato permanente per la difesa dei diritti umani (Cpdh) ha reso noto il suo rapporto annuale, dal quale risulta che la Colombia sia uno dei Paesi più pericolosi al mondo, e la violenza nel 2002 invece di diminuire è aumentata rispetto all’anno precedente. Lo riferisce la Bbc. Un duro colpo da digerire per il presidente Alvaro Uribe, che ha fatto della lotta al crimine e del ritorno all’ordine il manifesta della sua campagna elettorale.
In base al rapporto, nel 2002 in Colombia si sono verificati 32.000 omicidi, di cui 5.500 a sfondo politico e altri 5.000 ad opera degli squadroni della morte (secondo alcune fonti, creati dallo stesso governo Uribe allo scopo di combattere la criminalità). Quest’ultimi si sono accaniti in particolar modo su drogati, prostitute e omosessuali. Altissimo anche il tasso di omicidi rispetto alla popolazione: 30 ogni 100.000 abitanti. Negli Stati Uniti, a titolo di esempio è di 7 ogni 100.000.
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La Colombia il paese più pericoloso per i gay
32.000 omicidi l'anno, di cui 5.000 opera degli squadroni morte
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