Protagonista indiscusso di Jesus Christ Superstar nei panni di Gesù, Lorenzo Licitra sta raccogliendo plausi tra Roma e Milano, a 7 anni dall’inatteso trionfo ad X Factor, quando vinse davanti ai super favoriti Maneskin. All’epoca si rumoreggiò parecchio per il primo posto del tenore pop, con il povero Licitra travolto dall’odio social.
Il cantante ha ricordato quei momenti dalle pagine del Corriere della Sera.
“É stato difficilissimo. Doloroso. Si è scatenata addosso a me una cosa che non potevo nemmeno immaginare. Per molti avevo usurpato il gradino alto del podio. Io stesso ero convinto che avrebbero vinto i ragazzi. Quando Alessandro (Cattelan, ndr) ha fatto il mio nome sono rimasto senza parole. Avevo vinto, eppure quando ho guardato internet non ho più riconosciuto i miei profili social. Per tanti che si congratulavano, tanti altri attaccavano. Era in atto una polemica mediatica. A lungo mi hanno scritto di tutto. Chi prendeva le mie difese veniva attaccato a sua volta. Ho spento il cellulare: muto due mesi e mezzo“.
Quell’odio gratuito e insensato, che nel 2017 veniva per la prima volta a galla tra i vari social, impattò pesantemente sulla carriera dell’artista. “Ha influenzato il mio lavoro, le mie giornate. Sono state determinanti la preparazione e la volontà di accettare le sfide: ho sempre studiato parecchio, la voce va allenata fino a 4 ore al giorno e andavo anche oltre. Con lo studio ne sono uscito”, ha continuato Licitra, che venne pubblicamente difeso dai Maneskin e in particolar modo da Damiano.
“Già durante il programma, soprattutto con Damiano, è nato un rapporto umano profondo, di stima reciproca: facevamo prove diverse ma stavamo sotto lo stesso tetto, senza telefoni. Una convivenza intensa in mesi che hanno cambiato le vite di tutti noi. Con lui mi sono confidato spesso, ogni tanto mi chiedeva consiglio su proposte e progetti: “Tu cosa faresti, cosa diresti?”. Qualche tempo fa mi arriva un vocale al loro modo, erano in macchina con Victoria ed era passato un mio pezzo: “Oh! Licia sta in radio (mi chiamavano così dal cognome). Grande!”. Quando posso andare ai concerti ci vado. A Milano, ad esempio, li ho visti ad Assago”.
In passato Licitra è stato bullizzato per il proprio aspetto fisico, tanto da subire body shaming ad un provino. “Da adolescente. A 17-18 anni dicevano: la voce va bene, l’aspetto no quindi addio. Li sentivo e rimanevo male. L’ansia mi portava a mangiare in modo disordinatissimo. Sono arrivato a 110 chili (ora sono 70). Finché, entrato in conservatorio a Piacenza, ho deciso: devo guarire, voglio stare bene. Mi sono affidato a un medico. Ho dato un nome al disturbo: bulimia. È iniziato un percorso di educazione alimentare, seguivo piccole regole che anche in famiglia – papà è farmacista – già mi proponevano ma io prima rifiutavo. Trovare aiuto è fondamentale, tuttavia sei tu a doverti convincere ad accettarlo. Lo ripetevo sempre a una carissima amica che soffriva dello stesso problema, e che purtroppo a causa di quello ora non c’è più: anche lei cantava e non capiva perché veniva bocciata ripetutamente. È un tema poco maschile perché per un uomo semplicemente la sofferenza per i disturbi alimentari sembra non essere ammessa. Quando Tiziano Ferro ha raccontato la sua storia – intitolando un album 111, i suoi chili un po’ come i miei – mi ha dato tanto coraggio”.
Attualmente residente a Roma, Lorenzo punta a tornare a Milano, dove ha vissuto per quattro anni e mezzo. Ma i prezzi degli affitti sono un problema di non poco conto.
“Nel primo periodo a Milano abitavo a Brera. Ho resistito sei mesi con le spese, poi mi sono rassegnato: stare in un posto così bello ma fare il bucato con la lavatrice a gettoni – perché non ne avevo una mia – non si può. Mi sono spostato all’Isola, un po’ meno cara. Lì ho avuto una botta di fortuna. All’agente che mi stava facendo vedere l’appartamento è suonato il telefono e la suoneria era una mia canzone, gli ho chiesto: ma lo sa che sono io? Lui: accidenti non ti avevo riconosciuto, questa casa deve essere tua… È stato un piccolo aiuto. Con i prezzi di adesso non penso che potrei permettermi un affitto all’Isola. Ma chissà (ride), magari qualcuno mi riconosce di nuovo“.
Al suo fianco, per fortuna, Licitra avrà comunque Gabriele Rossi, suo compagno da oltre 4 anni.
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