E’ arrivata la conferma da parte del Comune di Modena. Darà il patrocinio al gay pride, organizzato per il 1 giugno. Lo ha annunciato l’assessora alle Pari Opportunità, Irene Guadagnini. L’assessora ha spiegato che la manifestazione punta ad avere gli stesi diritti degli eterosessuali, “sulla stessa linea di riflessioni e azioni a favore della pari dignità di tutte le persone. E contro la discriminazione“. Un’iniziativa che il Comune sta seguendo “in collaborazione con le associazioni Lgbt, insieme alle quali abbiamo costituito un tavolo di confronto“.
Il 1 giugno, oltre alla manifestazione, sarà l’ultimo giorno di campagna elettorale a Modena. La domenica 9 giugno, difatti, si tornerà alle urne per il ballottaggio che eleggerà la nuova amministrazione comunale. Proprio per questo motivo, gli organizzatore del Modena Pride stanno pensando a un percorso che non crei problemi agli eventi organizzati dalle forze politiche. Erano già nate critiche da alcune fazioni, rivolte alla parata dell’orgoglio omosessuale.
FdI indignata per il Modena Pride
A Fratelli d’Italia, Forza Nuova e al Popolo della Famiglia, proprio non vanno giù le marce dei Gay Pride 2019 in tutta Italia. Quest’anno in particolare hanno iniziato già dai primi giorni di gennaio a lamentarsi sull’iniziativa. Il partito di Adinolfi ha protestato a Pisa contro la parata. Mentre a Trieste Fratelli d’Italia vuole organizzare dei rosari riparatori, mentre un consigliere ex Forza Nuova ha richiesto al sindaco di spostare la parata in un luogo isolato. Chiudendo addirittura le strade. Infine, FdI era sconvolto per la candidatura di Albano Laziale come città che potrebbe ospitare il Lazio Pride.
A Modena, è lo stesso. Michele Barcaiuolo, segretario regionale del partito di Giorgia Meloni, aveva fatto un appello al sindaco affinché intervenisse per posticipare la “carnevalata arcobaleno” a dopo le elezioni. Secondo il segretario, il sabato sarebbe l’unico giorno per fare campagna elettorale in vista del ballottaggio. Nell’appello, aveva chiesto al sindaco Muzzarelli “di spostare l’evento, poichè era collocato nell’unico sabato di campagna elettorale […]. Impedendo di fatto ai candidati di fare campagna elettorale nell’unico giorno veramente a disposizione“. A tale richiesta, anche se informalmente, sembra si siano uniti anche alcuni esponenti del PD.
“Credo questo sia molto grave” ha spiegato l’esponente di FdI. “Perchè mi sono sempre battuto per la libertà di manifestare da parte di tutti. E non ho mai messo in discussione il diritto a celebrare il gay pride. Pur non condividendo nulla delle loro rivendicazioni. Ritengo grave che il comune di Modena certifichi, patrocinandola, una manifestazione così. Condividendo quindi ogni tipo di pretesa che da quella manifestazione nascerà“. Si rivolge poi al sottosegretario Spadafora, il quale detiene la delega alle Pari Opportunità. E si chiede se sarà presente al pride. La domanda sorge dal fatto che forse il sottosegretario sa che il M5s non sarà presente al ballottaggio a Modena, e che quindi “può permettersi di bloccare la comunicazione dei candidati“.
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