Teoricamente in altre faccende affaccendata, vista la spietata corte dei 5 Stelle per un appoggio all’imminente Governo Di Maio/Salvini, Giorgia Meloni riesce sempre e comunque a trovare il tempo per sparare a zero contro la comunità LGBT, soffermandosi in particolar modo sulle famiglie omogenitoriali.
Ospite di Lucia Annunziata e della trasmissione Rai Mezz’ora in Più, l’ex Ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi ha attaccato il comune di Torino, a suo dire colpevole di aver iscritto all’anagrafe figli di coppie dello stesso sesso nati da surrogazione. Peccato che la Meloni abbia preso un granchio, perché il figlio registrato dalla Sindaca Chiara Appendino non è nato tramite gestazione per altri bensì da Chiara Foglietta, consigliera comunale del Pd che aveva denunciato i problemi per il riconoscimento del bimbo avuto con Micaela Ghisleni.
‘Non mi basta che non ci sia scritto nulla nel contratto di governo, io voglio che chiaramente il movimento 5 stelle dica che non porterà norme come l’adozione da parte delle coppie gay. Perché le amministrazioni 5 stelle sono andate molto lontane da noi. Abbiamo la Appendino che riconosce i figli dell’utero in affitto all’estero‘.
Durissima la replica social da parte di Monica Cirinnà, per la prima volta pubblicamente ‘fuori le righe’.
“Mentre tratta per un governo di ultradestra, Giorgia Meloni a Mezzora in piu attacca il Comune di Torino per l’iscrizione anagrafica di figlio che dice “dell’utero in affitto”. Te lo dico da romana: “prima de parlà informate, invece de dí ca.zate!” Niccolò Pietro è nato in Italia da Chiara Foglietta“.
La stessa Foglietta, via Twitter, ha ribattuto prontamente: ‘Nato in Italia, dal mio utero italiano. Contenta?‘. Tutto tace, per ora, da parte della leader di Fratelli d’Italia, che dalle pagine del Corriere della Sera ha messo tra le condizioni per un eventuale Governo con i 5 Stelle un loro chiaro divieto alle ‘adozione per le coppie omosessuali’. Si potrebbe quasi chiamare ossessione.