Regina senza essere una diva, adornata con i gioielli della semplicità, Laura Pausini ha venduto ben 14 milioni di dischi in tutto il mondo.
E tutto questo in soli 7 anni. Era il 1993 quando una ragazzina di diciotto anni salì il palcoscenico del teatro Ariston di Sanremo e vinse con una canzone fresca ed immediata: “La solitudine”. Da allora ha sempre continuato a vincere: i suoi precedenti quattro album, quasi tutti usciti anche in lingua spagnola, alcuni anche in versione francese e portoghese, le hanno fruttato oltre cento dischi di platino ed un’infinità di dischi d’oro.
Eppure in Italia c’è una parte di pubblico che la innalza quasi a vittima sacrificale della cattiva salute della musica italiana. Il pregiudizio nei confronti dei cantanti italiani è come quello per il festival di Sanremo, che però, guarda caso tutti guardano. E così le “canzonette” cadono spesso vittima di un disprezzo forse eccessivo, demonizzate ma poi super-ascoltate e canticchiate da tutti.
Ma chi è Laura? Cerchiamo di scoprirlo con l’ascolto di questo nuovo lavoro, forse il disco della maturità artistica, che anticipa il suo lancio sul mercato inglese e soprattutto americano. Nel 2001, infatti, la Pausini realizzerà un album completamente in lingua inglese. Il disco prende il titolo dal primo singolo che ne è stato estratto: “Tra te e il mare”. La semplicità della Pausini è probabilmente solo apparente perché in questo disco, da lei prodotto, c’è molto che svela il suo lato più guerriero, direi “tosto”. Vi sono molti testi, di cui lei stessa è coautrice, in cui si parla di coraggio, di credere in se stessi, in cui l’amore viene vissuto intensamente più che subito: “Volevo dirti che ti amo”; “Anche se non mi vuoi”; “Come si fa” e “Viaggio con te”, che è la canzone che Laura ha dichiarato coinvolgerla di più, in cui racconta di suo padre, la persona dalla quale canta di aver imparato il coraggio.
Al lavoro hanno collaborato personaggi di fama internazionale quali Kc Porter, produttore e autore di Carlos Santana che ha dato un contributo notevole alla produzione e Andreas Carisson, autore dei Backstreet Boys e di Celine Dion nel brano “Il mio sbaglio più grande”, che inizialmente era stato pensato in lingua inglese. Collabora al disco anche Biagio Antonacci autore del brano “Tra te e il mare”; il cantante è amico della Pausini sin dal suo debutto sanremese quando, in attesa del verdetto finale, le inviò un telegramma in cui le diceva: “Comunque vada per me sei la più brava”. Musicalmente l’intero lavoro è gradevole ed orecchiabile, spicca qualche nota più particolare in brani quali “Musica sarà”; “Siamo noi”; “Jenny”. Nel brano “Vivere”, Laura si fa interprete dell’anima latina, la dove più inquieta batte, nelle “favelas”. “The extra mile”, scritta da Pam Shayne, è la sigla della fortunata serie “Pokemon”.
di Francesco Belais
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