Una settimana difficile.
Dopo il ‘caso’ dello scontrino omofobo nella Capitale e l’aggressione ai danni di un ragazzo a Torino, l’ennesima denuncia omofoba arriva da Napoli, con protagoniste due ragazze. Fidanzate. Miry e Vittoria si trovano nel McDonald’s di Via Scarlatti Vanvitelli, al Vomero, Napoli. Attorno a loro altre coppie, che non si limitano a mangiare ma ridono, chiacchierano, si baciano. La normalità assoluta, se non fosse che solo nel loro caso quella normalità diventi ‘inaccettabile’. A denunciare l’accaduto Miry, che ha così ricordato quanto avvenuto.
“Dopo aver finito di pranzare mi siedo vicino alla mia ragazza, e nulla, stavamo abbracciate e di tanto in tanto ci davamo un bacio (davanti alle persone sono la prima a contenersi, appena noto uno sguardo contrariato la allontano). Comunque, davanti a noi c’era una coppia etero e i due, anche prima del nostro arrivo, stavano limonando in modo abbastanza volgare (a momenti si saltavano addosso). Improvvisamente si avvicina l’uomo addetto alla sicurezza e con fare spavaldo ci dice: “Ragazze basta, un po’ di contegno”. Io gli chiedo sorridendo, quasi senza credere a ciò che ci stava dicendo, che cosa avessimo fatto. E lui, da subito in imbarazzo, forse colto alla sprovvista dalla domanda, risponde: “Come che avete fatto? Vi state baciando, vi state toccando, ci sono le telecamere eh… la segnalazione mi è stata fatta da dietro”. Nemmeno il tempo di girarci e la guardia era evaporata. Ancora incredule, io e la mia ragazza stiamo ferme a pensare sul da farsi. Lei avrebbe voluto andarsene subito, ma secondo me gli avremmo dato una soddisfazione troppo grande. E così abbiamo aspettato, l’ho tranquillizzata, e prima di andarcene gli ho lasciato questo ricordino scritto amorevolmente con il ketchup. Ad aspettarci all’uscita c’era la signora, credo sui 50/60 anni, che aveva fatto la segnalazione, la quale sorrideva compiaciuta e ci disintegrava con lo sguardo“.
Il ricordino di cui parla Miry è un ‘vaffanc*lo’ scritto con le salse sulla famosa tovaglietta di carta di McDonald’s. Un modo per rimarcare la propria incredulità, dinanzi ad un bigottismo che si fa chiaramente omofobo. Perché ciò che viene permesso ad una coppia eterosessuale, puntualmente non viene concesso ad una coppia LGBT.
“Più ci penso e più mi incazzo“, ha continuato Miry, chiedendosi come sia “possibile che nel 2018 dobbiamo ancora assistere a questo? Non posso mangiare tranquillamente con la mia ragazza ad un tavolo che vengo quasi cacciata?“. Vittoria, la compagna, confida il dolore provato in quei momenti: “Guardiamo la coppia che è di fronte a noi e ci chiediamo cosa abbiamo di diverso da loro, l’amore nei nostri occhi è lo stesso. Ci giriamo una signora ci guarda con disprezzo e sorride, provo pena per lei e nei suoi occhi vedo solo paura. Questa volta è successo a noi. Mi veniva da piangere, una parte del mio cuore si è spazzata, quella parte che credeva ancora in un’evoluzione, in una vita libera da ogni giudizio. Potevo alzarmi e andarmene, ma non l’ ho fatto, non c era motivo, ho continuato ad abbracciare la mia ragazza, non avrete mai la soddisfazione di abbatterci“.
Resistere. E denunciare. Sempre. Questo è quel che dobbiamo fare.