Erano le 3 della notte tra sabato e domenica scorsa e Marco, un gay di 30 anni, era sul lungomare Paolo Toscanelli di Ostia con un’emergenza, andare in bagno, senza neanche lontanamente immaginare che per questo si sarebbe ritrovato in ospedale con un trauma cranico e una distrazione del tratto cervicale della spina dorsale. Marco si mette in fila davanti al bagno delle donne e una delle ragazze in attesa gli spiega che lì lui non ci può stare perché è il bagno delle donne.
A quanto riporta il Messaggero, Marco replica: «Ma io sono diverso, state tranquille mica vi dò fastidio». Questo non basta a rassicurare le ragazze e un’altra, decisamente la meno disponibile del gruppo, risponde: «Ma neanche i froci come te possono entrare».
La cosa sembra essere fiita lì. Arriva il turno di Marco, ma quando il ragazzo esce dal bagno trova ad aspettarlo quello che probabilmente è il fidanzao della ragazza con che gli aveva dato del "frocio" poco prima.
«A noi le checche come te ce fanno schifo. Te l’avevano detto che qui non ci puoi entrare» urla l’aggressore. E poi inizia il rito: sputi, calci, pugni. Fino a quando un pugno in piena faccia lo fa cadere per terra dove Marco resta inerme mentre il gruppo, ragazze al seguito, si dà alla fuga. I medici che lo curano al pronto soccorso dell’ospedale di Ostia, gli danno quindici giorni di prognosi, mentre le indagini sono in mano ai carabinieri di Ostia tirati in casua non da Marco, che stando alla stampa locale non avrebbe voluto fare la denuncia, ma da un testimone che ha fermato una pattuglia e denunciato l’aggressione, oltre ad aver fornito una descrizione degli aggressori.
«Non voglio vendette, sono per la tolleranza» ha detto Marco spaventato, probabilmente, dal fatto che questa vicenda lo costringa ad un coming out che non vorrebbe.