In Emilia Romagna, le opposizioni di centro destra e destra estrema non si danno per vinte. Ora, anche in vista delle prossime elezioni regionali, Fratelli d’Italia torna a fare proposte shock che ricorda tanto il periodo della dittatura. L’idea della consigliera comunale a Piacenza Gloria Zanardi prevede di controllare tutti i libri presenti nella biblioteca comunale della città emiliana, verificando la presenza di testi che parlano dell’ideologia gender e che quindi porterebbe i bambini a pensare che chiunque possa cambiare sesso a piacimento.
La Zanardi, nel portare avanti questa proposta, ha richiesto un’interrogazione urgente nel comune di Piacenza, durante la quale ha spiegato quanto sia
doveroso approntare tale verifica, visto che in altri comuni si sono riscontrate circostanze di questo genere.
Un impegno urgente e inderogabile, dato che la teoria gender:
vorrebbe diffondere tra i bambini l’idea che ciascuno possa scegliere il proprio orientamento sessuale a prescindere da come natura lo ha creato.
Una censura, per farla breve, verso una precisa selezione di libri.
La risposta delle psicoterapeute all’interrogazione di FdI a Piacenza
Attraverso il quotidiano Il Piacenza, sono intervenute due psicologhe, avendo l’impressione che la Zanardi di non abbia ben capito il significato di educazione sessuale. E nemmeno di omosessualità. Con una semplice replica, le psicoterapeute Valentina Tirelli e Giovanna Maria Cammi hanno cercato di dare una visione corretta di una fantomatica ideologia gender, dei libri che trattano il tema della sessualità e dell’orientamento sessuale. Per prima, ha replicato la dottoressa Tirelli:
Nell’interrogazione vengono esposte informazioni particolarmente scorrette dal punto di vista scientifico. Quindi abbiamo ritenuto di dover prendere posizione al fine di favorire la diffusione di una cultura corretta sul tema. Tali informazioni non vanno a promuovere il benessere di adolescenti e pre-adolescenti. Anzi vanno a diffondere una cultura scorretta, rischiando l’aumento del malessere nei giovani del territorio.
Difatti, non occorre essere un medico per capire il disagio che una persona vive quando è costretta a nascondere la propria sessualità per paura del giudizio della società, o la depressione nel non riconoscersi nel corpo in cui è nata. Continua poi la psicoterapeuta Cammi:
Questa cosiddetta “teoria gender” non è altro che una caso esemplare della costruzione di un nemico che non esiste. L’intenzione degli studi di genere è quello di diffondere una cultura della diversità e lo si fa con l’obiettivo di promuovere benessere e prevenire il disagio, sopratutto in adolescenza. Una cultura scorretta in merito, il tabù e la non informazione portano più facilmente a psicopatologie a rischi di malessere psicologico.
Ma dell’inesistente teoria gender i partiti come FdI ne hanno fatto un cavallo di battaglia, avendo così l’occasione di essere corretti da due professioniste del settore.
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E' una bufala la storia dell'invasione come è una bufala la storia del gender. Vedrete la macchina propagandistica della destra, da Giordano a Belpietro, usare ogni pedofilo che molesta un bimbo per dire che i gay sono molestatori di bambini, usare ogni gay ricco per accusarci di essere radical chic, per parlare di gender e lobby gay. Stanno passando da PROTEGGIAMO LE NOSTRE DONNE DAI NERI a PROTEGGIAMO I NOSTRI BAMBINI DAI GAY.