Quasi tutti ne hanno dieci: cinque a destra e cinque a sinistra. Ma pochi sanno che le dita possono trasformarsi nei migliori giocattoli erotici che possiamo avere… per le mani.
Oltre alle tantissime cose stupefacenti che possiamo fare con le dita giocando con noi stessi, è quando giochiamo con gli altri che le dita brillano di luce propria. Usate con dolcezza, accarezzano; con maggior forza, esplorano e stuzzicano, stringono capezzoli e palle. Molti amanti dei rapporti orali adorano anche succhiare le dita, allargando la bocca fino a prendere tutta la mano.
Ma forse il meglio arriva quando le dita incontrano il buco. Tra coloro che preferiscono nel rapporto anale la posizione ricettiva, molti considerano la sollecitazione con le dita assolutamente altrettanto piacevole della penetrazione classica completa. Una verga che si infila provoca certamente il suo piacere, ma le dita, che sono più flessibili, pieghevoli e versatili, possono suscitare delle delizie inimmaginabili.
Non occorre avere una grande esperienza nell’essere penetrato per trarre piacere dal gioco di dita. In realtà, esso è un modo magnifico per esplorare le possibilità di piacere dell’erotismo anale. Un delicato massaggio della zona esterna del buco è il modo migliore per cominciare, per far sì che la persona si abitui all’idea di avere qualcuno che gioca con le sue parti più intime. Il polpastrello del pollice, ben lubrificato, può gradualmente premere per infilarsi dentro. I muscoli dello sfintere sono forti, ma possono essere persuasi a rilassarsi, ed è lì che comincia il piacere della penetrazione anale. In ogni caso, tenete presente che c’è chi non ama affatto i giochi di dita: «Mi riesce meglio e mi sento più a mio agio a prendere un pene che un dito – dice un ragazzo – Suppongo che un affare grosso sia molto più persuasivo per farmi aprire».
Dopo aver conquistato il buco con un dito e aver fatto un po’ di su e giù, il varco potrebbe essere pronto per essere conquistato da un altro dito, a meno che non siate già arrivati al quarto… Contrariamente a quello che può fare un pene, che penetra come uno stantuffo, le dita sono capaci di tutta una serie di coreografie in grado di stimolare l’ano. Ruotare le dita mentre le tirate indietro o le spingete in avanti, pompando dentro e fuori, aprirà il buco sempre più. Movimenti piccoli e veloci trasformano le dita in un vibratore, mentre piegare un dito o due nella direzione giusta provoca una stimolazione diretta della ghiandola prostatica, che è una sorta di punto G degli uomini, procurando ondate di piacere estatico e orgasmi intensificati.
Il “top”, nel frattempo, trae piacere dal fatto di penetrare il partner e provocargli goduria sessuale, e molti amano questo aspetto del rapporto, in cui si trovano in una posizione di potere. Ma se anche il top aspira a una stimolazione diretta, può sempre impegnare l’altra mano in un lavoro autonomo di masturbazione. O meglio ancora, assumendo una posizione leggermente acrobatica, il “bottom” potrebbe arrivare a succhiare il “top” mentre questo continua il suo lavoro di dita, creando un cerchio di sesso a luci rosse.
Anche se al gioco di dita mancano alcuni degli aspetti rischiosi connessi con il rapporto basato sul pene, ci sono comunque alcuni consigli da tener presenti per far sì che si tratti di un rapporto sicuro. Se chi usa le dita ha qualche ferita alle mani, le malattie che si diffondono col sangue, come l’epatite e l’Hiv, possono trasmettersi, perciò è opportuno usare i guanti di lattice. Se non avete guanti a disposizione, un preservativo srotolato può proteggere alcune dita. Ci sono tantissimi lubrificanti a base d’acqua che possono aiutare a rendere le cose più… scivolose, ed è importante ricordare che le unghie del “top” devono essere corte e curate.
Inoltre, l’ano è pieno di germi che è opportuno tenere lontani: quando vi sfilate il guanto, rovesciatelo in modo da tenere nascoste le parti meno pulite. Prima del rapporto, una delicata doccia, anche nelle zone più intime, può essere d’aiuto.
Fortunatamente, i gay amano inventarsi da soli le regole del sesso: c’è chi non privilegia affatto il rapporto col pene, chi considera il gioco di dita un buon riscaldamento per poi passare all’uso dell’asta, chi invece lo considera totalmente soddisfacente di per sé. Le dita, contrariamente a dildo e vibratori, sono giocattoli erotici sempre a portata di mano, che portiamo sempre con noi, senza doverli impacchettare una volta finito. E, contrariamente a qualche pisello che a volte fa il ritroso, non hanno mai problemi a diventare dure. Quindi, ringraziamo le divinità di averci concesso le dita, dal pollice al mignolino, splendide piccole macchine del sesso, una per una!
di Jon Giswold
© Riproduzione Riservata