George Hankers è un giovane sieropositivo che nel cuore di Londra, a Trafalgar Square, si è bendato nel centro della piazza con un cartellone bianco in mano.
Nella sua parte superiore una frase secca: “Sono sieropositivo“.
Sotto, ovviamente, tanto, tantissimo spazio vuoto lasciato alle persone comuni, chiamate a fermarsi e a lasciare un qualsiasi messaggio.
Un esperimento sociale pensato per evidenziare il senso di isolamento che ti può travolgere, dopo una diagnosi di HIV, ma che ha invece regalato a George risultati fortunatamente confortanti.
Decine di persone si sono fermate per scrivere parole di vicinanza e di conforto, per abbracciarlo o anche solo per parlarci. L’indifferenza, temuta, ha lasciato il campo alla vicinanza, abbattendo quello stigma sociale che ancora oggi inspiegabilmente colpisce chi ha contratto l’HIV. Commosso e incredulo, George ha così commentato quanto accaduto: “Quando mi è stato diagnosticato l’HIV ho lottato con la mia bassa autostima. Il senso di vicinanza e unità che ha sentito durante l’esperimento è stato molto commovente. C’è gente che ha toccato la mia mano, mi ha abbracciato. Mi hanno fatto venire voglia di togliere la benda e di non essere al riparo dalla loro generosità“.
Nel giugno del 2015 tale Jamie provò un esperimento simile, nel cuore di Helsinki, presentandosi ai passanti con questo messaggio: “Sono sieropositivo, abbracciatemi“. Anche in quel caso la reazione dei finlandesi fu toccante, diventando virale.
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