Razzismo nella comunità LGBT: esiste davvero?
È la domanda che si pone lo psicoterapeuta Matt Dempsey, in una chiacchierata con i suoi amici gay di etnie diverse.
Vengono fuori numerose questioni e diversificazioni sul tema: ognuno di loro ha una storia da raccontare, storie di rifiuto, di scherno velato e non esplicito da parte della comunità LGBT bianca. È difficile stabilire il la differenza tra preferenza e discriminazione, il confine è labile: molto spesso però molti di loro si sono visti rifiutare appuntamenti o frequentazioni solo per il colore della loro pelle.
Spesso si creano delle vere e proprie intersezioni all’interno della minoranza LGBT: le persone di etnie differenti vengono doppiamente oppresse, per il proprio orientamento sessuale e per le loro origini.
Una possibile soluzione? L’educazione, da parte di quelle persone che hanno una voce all’interno della minoranza. Rimane il fatto però che l’imposizione di significati normativi alle identità LGBT è molto pericolosa, perché cancella le differenze che sono il patrimonio più importante della nostra comunità.
https://www.gay.it/gay-life/news/gay-discriminazione-comunita-lgbt
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esiste soprattutto il conflitto generazionale (da me definito gerontofobia)
esiste……ne ho incrociati vari che sono “rimandiamoli a casa loro” “ci stanno invadendo” eccetera eccetera……la verità è che in uno Stato liberale non puoi rimandarli a casa,dovresti radere al suolo la Costituzione e ripristinare il nazionalismo.soluzioni non ne hanno,hanno il REGRESSO nel cervello e non sanno nemmeno come funziona il nostro Stato.
Io credo che spesso si confondano le preferenze sessuali con la normale accettazione delle altre persone per tutti gli altri tipi di relazione e contatto possibili nella vita. Se, essendo gay, pubblico un annuncio mirato a un incontro sessuale specificando che non mi interessano le risposte da parte di donne, forse le discrimino? Non direi: sicuramente non le considero nell’ambito di quell’annuncio (poichè esplicitamente mirato a un incontro su base sessuale) ma questo non significa affatto – e infatti nella mia vita non è così- che non mi faccia estremo piacere avere parecchie donne nella mia cerchia di amici e di persone che frequento per mille motivi. Se però, nel medesimo contesto di un annuncio, escludo esplicitamente un altro gruppo di persone perchè ugualmente so a priori che le loro caratteristiche non me le rendono sessualmente attraenti (è il caso delle persone con i tratti delle etnìe del lontano oriente, per i miei personali gusti sessuali), rischio di sentirmi dare del razzista. E chi mi ritiene tale magari non conosce affatto se, al pari delle donne, ci siano o meno persone asiatiche nella cerchia di coloro che frequento con interesse nei miei rapporti amicali. E’ vero che in parecchi casi c’è un razzismo strisciante; è però altrettanto vero che invece in altri casi si percepisce una voglia, quasi una fame vorace, di rivolgere agli altri accuse di razzismo basate invece sui pregiudizi propri.
vero!succede anche questo!