Milena Cannavacciuolo, chiuso il crowdfunding. Raccolti 61.717 euro. “Grazie per l’amore corrisposto”

In meno di sei mesi raggiunto il traguardo. "Un risultato straordinario, una meravigliosa dimostrazione di generosità", lo ha definito la famiglia queer di Milena, che è finalmente tornata a casa dopo il ricovero di inizio 2024.

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Milena Cannavacciuolo
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Lanciata a fine ottobre, è stata ufficialmente chiusa la raccolta fondi per aiutare Milena Cannavacciuolo, storica fondatrice di Lezpop due anni e mezzo fa andata incontro ad una grave emorragia cerebrale. L’accorato appello della compagna Marina, delle amiche e degli amici aveva immediatamente compattato la comunità LGBTQIA+ nazionale, con oltre 30.000 euro raccolti in 48 ore.

Ora, dopo 6 mesi, il traguardo dei 60.000 euro è stato raggiunto e superato, arrivando ai 61.717 euro.

Milena Cannavacciuolo, chiuso il crowdfunding. Raccolti 61.717 euro. "Grazie per l'amore corrisposto" - LezPop Milena Cannavacciuolo - Gay.it

“Un risultato straordinario, una meravigliosa dimostrazione di generosità”, lo ha definito la famiglia queer di Milena, che è finalmente tornata a casa dopo la paura di inizio 2024. A gennaio Milena era stata ricoverata in terapia intensiva per una grave polmonite. I medici non le avevano praticamente dato speranze, ancora una volta. Ma Milena è riuscita a guarire da polmonite e infezioni. Il crowdfunding era nato per dare la possibilità a Milena di affrontare con un po’ più di serenità i prossimi mesi. Poco meno di 1000 persone hanno donato i propri soldi.

Sapevamo di poter contare su di voi, eppure la vostra risposta ci ha commosso. Non solo per il sostegno concreto, che pure è importantissimo e ha già iniziato ad aiutarci in questi mesi. Ma anche per l’affetto che avete dimostrato a Milena. È stato bellissimo vedere il segno che con Lezpop ha lasciato nel cuore di tante persone. Questi mesi sono stati difficili – Milena è stata ricoverata per una polmonite e diverse infezioni batteriche rischiando più volte la vita, le infezioni batteriche rimangono ancora adesso la minaccia più pericolosa per la sua salute – ma vedere la vostra risposta al crowdfunding, le centinaia di messaggi di riconoscenza e amore che le avete scritto le ha dato forza e speranza“, hanno scritto i suoi amici e i suoi affetti, prima di annunciare una più che piacevole sorpresa.

Siamo felici di dirvi che a breve pubblicheremo il romanzo che Milena ha scritto prima di stare male: vi aggiorneremo appena sarà disponibile“.

Lezpop, lo ricordiamo, è stato un faro sul mondo lesbico, bisessuale e queer, uno spazio felice fatto di informazione, condivisione, gossip, realtà, passato alla storia per la celebre “sindrome della poiana”, che indicava la tendenza di molte pellicole a tema lesbico di concludersi con un finale tragico, generalmente la morte violenta di una delle protagoniste. Definizione che derivava dal film “L’altra metà dell’amore” (in inglese “Lost and delirious”), nel cui finale Paulie si suicida gettandosi dal tetto di un collegio assieme al suo animale di compagnia, per l’appunto una poiana.

Due anni e mezzo fa Milena ha avuto una grave emorragia cerebrale mentre si trovava a Venezia, per lavoro. È stata a lungo in coma e i medici temevano che sarebbe rimasta in stato vegetativo, ma lentamente è riuscita a riacquisire coscienza. Ha dovuto cambiare quattro ospedali e affrontare un lungo percorso di riabilitazione, perché l’emorragia ha colpito la parte del cervello che governa il corpo. Adesso Milena è a casa sua, riesce in parte a controllare il braccio destro ma non può muoversi da sola né parlare, e si alimenta con la nutrizione artificiale. Comunica attraverso una tavoletta alfabetica o il computer, ha bisogno di proseguire la riabilitazione con il fisioterapista e il logopedista e di assistenza continua, anche per gestire il diabete di cui soffre da quando aveva 15 anni. Accanto a lei, fisicamente, ci sono la compagna Marina, le amiche, gli amici e la fedelissima carlina Ripley. L’assistenza necessaria ha un costo. Servono tra 4.500 e 5.000 euro al mese circa per le tre badanti si occupano di lei. Tra 700 e 1.000 euro al mese circa per i farmaci e i presidi medico-sanitari che non vengono passati o vengono passati solo in parte dall’assistenza sanitaria pubblica. 600 euro al mese per l’affitto di casa. Milena riceve 800 euro al mese tra accompagnamento e pensione di invalidità, a cui si aggiungono 1.200 euro al mese di contributo regionale riservato alle persone non autonome. Con un reddito mensile di 1.200 euro lordi, ogni mese vengono quindi spesi 3.400 euro in più rispetto alle entrate. Ecco perché lo scorso ottobre è nata la raccolta fondi, per pagare i costi di un anno e mezzo di vita di Milena e per permetterle di proseguire al meglio con la riabilitazione.

Quel traguardo, che sembrava essersi posto un obiettivo davvero alto, è stato ora raggiunto. “Oltre a dirvi grazie per le donazioni, voglio dirvi grazie per l’amore corrisposto”, il commento di Milena, scritto tramite computer a tuttə voi che avete voluto starle vicini donandole un abbraccio.

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