Ha scatenato un putiferio il commento social con insulti omofobi di Riki al povero Davide Misiano, a poche ore dalla fine del Festival di Sanremo, in cui il cantante ex Amico di Maria si è classificato all’ultimo posto.
Infastidito da una stroncatura del professore di All Together Now, pubblicata su All Music Italia, Riki lo ha pesantemente insultato, dandogli del “brutto” e della “chec*a frustrata”. Passate 24 ore, Riccardo Marcuzzo, questo il nome del 28enne cantante, si è difeso sui social, chiedendo scusa ma solo e soltanto dopo aver tentato di cavalcare ardite e incredibili ‘giustificazioni’.
“Viviamo nel paese delle contraddizioni”, scrive Riki. “Dopo il video di Gossip ho passato una settimana a sentirmi dire “che schifo il video che hai fatto, baci i maschi”. Ho messo dei poster che invitavano a scriverci sopra e mi hanno disegnato sopra piselli e chiamato fr*cio. Ho passato dei periodi recenti in cui l’insulto più utilizzato era ‘bimbominkia’ e ‘finocchio’. Ho creato un billboard gigante con quel titolo proprio per far riflettere sull’odio che si scatena nel web. Ho passato dei periodi a scuola in cui alcuni ragazzini mi chiamavano ricchione e mi picchiavano. Ho fatto design allo IED di Milano, tantissimi compagni erano omosessuali. Ho aperto tre start up e in una di queste uno dei miei soci è gay. Ho lavorato e lavoro tuttora con colleghi omosessuali. Nessuno mi ha mai pensato omofobo”.
Premessa infinita, che dovrebbe in qualche modo ‘ripulire’ Riccardo, in quanto (chi l’avrebbe mai detto) il ragazzo ha “tanti amici gay”.
“Il successo di un artista viene determinato anche dalla resistenza e dalla pazienza, però ricevere critiche e insulti oggettivamente ingiusti non è corretto”, continua il cantante. Peccato che Misiano, nella sua critica pubblicata su AllMusicItalia, non abbia mai insultato Riccardo. Ha stroncato la sua canzone, come avviene da sempre in ambito critico. Questo fa un recensore, un giornalista, un critico musicale. E l’artista, che sia un attore, un cantante, uno scrittore, un teatrante, deve accettare quella critica. Magari farne tesoro, in modo da crescere. Eppure Riki non ci sta, tanto da chiedere scusa ma senza crederci neanche troppo. Anzi, forse proprio per niente.
© Riproduzione RiservataHo sbagliato, ‘checca isterica’ se viene detto a me va bene e nessuno può lamentarsi, se lo dico io succede il putiferio. Ieri sono caduto nella provocazione: capita di sentirselo dire da amici, di usarlo con altri significati, ma sui social ha un altro suono, un altro peso e capisco che può offendere. Se qualcuno si è sentito offeso mi dispiace, io non sono omofobo, ma credo che intorno a questo argomento ci sia tanta ipocrisia.
COSA FATTA CAPO HA.